Cambiare lavoro o no? 4 domande prima di decidere

Cambiare lavoro o no

Decidere se cambiare lavoro o no può essere un grande dilemma. Fare un grosso cambiamento nella propria vita professionale può diventare un processo decisamente stressante.

Dubbi, paure, insicurezza e allo stesso tempo un pò di farfalle nella pancia sbattono le ali al solo pensiero di quello che di meglio potresti trovare.

Sicuramente non è un passaggio facile. Non lo è mai per nessuno (questo, nel caso tu stia pensando di essere l’unico a viverla così male, stando a quanto dicono i tuoi amici…!).

Ma ci sono alcuni modi per renderti più sicuro della tua decisione.

Il primo, più importante e fondamentale è avere creato PRIMA un adeguato piano d’azione, una strategia che ti permetta di avere chiarezza di quello che vuoi (davvero), di quello a cui puoi ragionevolmente puntare (senza perdere tutto) e di cosa ha bisogno il mercato (realmente).

Inoltre è fondamentale che tu abbia:

  • le idee molto chiare su che lavoro fare,
  • abbia massima chiarezza dei veri motivi per cui vuoi cambiare lavoro, soprattutto se a muoverti è una situazione di troppo stress da lavoro: senza chiarezza e le giuste motivazioni rischi di fare scelte sbagliate.

Abbiamo già trattato questi temi anche in altri articoli che ti invito a vedere:

Nel frattempo voglio suggerirti 4 semplici domande che ti possono aiutare, quanto meno a capire in che livello ti trovi.

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I 3 Livelli di consapevolezza che devi assolutamente conoscere per decidere se cambiare lavoro o no

Ci sono infatti tre livelli di consapevolezza crescente e solo uno (l’ultimo) è quello che ti permetterà di saltare senza schiantarti.

Il primo livello è quello della insoddisfazione per il tuo lavoro.

Sei in una fase di stallo o di troppo stress o di frustrazione e non ne puoi più.

La tua mente è fissa sul “non ne voglio più sapere, devo cambiare lavoro”. Questo primo livello è un primo indispensabile risveglio di consapevolezza ma non ti permetterà mai di fare niente di saggio e sicuro per la tua vita professionale.

Agire partendo dall’insoddisfazione è quanto di peggio tu possa fare.

Fai molta attenzione perché, cogliere gli incitamenti motivazionali tipo “Butta il cuore oltre l’ostacolo, molla tutto e cambia vita, lanciati e cambia lavoro!” sono pericolosissimi da seguire se ti trovi a questo primo livello, quello dell’inconsapevolezza.

Il secondo livello è quello del “SOGNO”.

E’ una fase bellissima quanto pericolosa. Può durare anche tutta la vita. E farti ritrovare quando ormai è troppo tardi con il tuo caro, amato vecchio sogno ancora fermo nel cassetto, buono solo per essere in cima alla lista dei tuoi rimpianti.

Il terzo livello, l’unico veramente maturo è quello in cui l’insoddisfazione l’hai convertita (consapevolmente) in SOGNO e dal sogno l’hai trasformato in piano d’azione.

INSODDISFAZIONE -> SOGNO -> PIANO D’AZIONE

Solo quando sei al terzo livello puoi scegliere a ragion veduta, in sicurezza e senza il pericolo di buttarti nel nulla.

Il punto è che la maggior parte di noi non ha nessuna conoscenza del come fare questa trasformazione visto che mai nessuno a scuola e nella società ti ha mai insegnato niente al riguardo!

E per questo motivo capita così spesso che si passino mesi se non anni a rimbalzare nell’indecisione fra il “non ne posso più mollo tutto, cambio vita” e il “beh forse è meglio che porto ancora un po’ di pazienza”.

Le 4 domande per capire se cambiare lavoro o no

Detto questo, veniamo a 4 domande fondamentali che puoi farti durante il processo per chiarirti le idee e capire in che direzione andare per ottenere il miglioramento di carriera che desideri, senza però correre il rischio di cadere dalla padella alla brace.

  1. Quali sono i miei “capisaldi” indiscutibili?

Definisci esattamente su cosa non scenderai mai a compromessi e fai una lista esatta di questi punti. Questo ti aiuterà enormemente nella fase di valutazione di una nuova opportunità non appena capiterà. Il rischio di saltare sul “primo treno che passa” per paura che il prossimo tardi ad arrivare, potrebbe portarti molto lontano da dove vorresti.

Se troppi dei tuoi “capisaldi” non vengono soddisfatti dalla prossima opportunità che incontri, non la seguire. Ma avere la lista ben pronta e scritta ti permetterà di non fare errori o sviste pericolose.

Naturalmente i tuoi “capisaldi” non sono scritti sulla pietra e possono cambiare, se tu decidi di cambiarli. Ma assicurati di metterli in discussione quando il tuo sedere è ben al caldo in un lavoro soddisfacente. Non esiste peggior nemico dell’insoddisfazione per prendere – o mettere in discussione – scelte e decisioni passate!

PS: attenzione a non confondere i tuoi “capisaldi” indiscutibili con le mille assurde rigidità che troppo spesso accompagnano chi è in cerca di un nuovo miglior lavoro. La virtù, come sempre, sta nel mezzo. E per riconoscerla hai bisogno, ancora una volta, di chiarezza.

  1. Perché voglio cambiare (davvero)?

Qui la sfida è essere davvero onesto con te stesso e prenderti il tempo di pensare seriamente alle vere ragioni che ti spingono a cambiare. Non limitarti a quelle superficiali tipo “voglio più soldi” o “sono stanco e annoiato”. Vai in cerca dei motivi più profondi, gli unici che avranno la forza di farti fare il salto quando tutto in te remerà contro e ti vorrà tenere nella vecchia, insoddisfacente ma sicura, strada.

Vuoi più soldi? Ok, ma per cosa? Cosa ti aiuterebbe o permetterebbe di fare il fatto di avere più soldi? Un posto migliore in cui vivere? Più benessere per la tua famiglia?

Approfondisci più che puoi. Può esserti utile scrivere le tue ragioni in un diagramma di flusso o una mappa mentale. Comincia con la tua ragione principale in alto o al centro e da lì approfondisci in rami successivi le ragioni più profonde. Scrivi tutti i fattori che ti spingono a cambiare e almeno un motivo più profondo per cui vuoi migliorare quel fattore.

Questo ti aiuterà a rinforzare la tua scelta, a chiarirti e in ultima analisi a farti da promemoria quando ti sentirai insicuro della tua decisione.

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  1. Quali sono TUTTI i cambiamenti che dovrai fare?

Un qualunque cambiamento di carriera comporta sempre una qualche forma di alterazione nella tua vita. E’ importante che, fra le altre cose del tuo piano d’azione, tu pensi anche a tutto quello che dovrai cambiare per rendere possibile la nuova situazione lavorativa e a tutto quello che cambierà nella tua vita come conseguenza della nuova carriera.

Considera tutti i cambiamenti esterni (famigliari, di posto, di spostamenti, di ambiente,…) ma anche interni (di responsabilità, di conoscenze, di emozioni, …)

  1. Qual è lo scenario peggiore e quello migliore?

Pensa a tutti i possibili risultati negativi e quindi impegnati a pensare a tutti quelli migliori. Cosa hai da perdere e cosa da guadagnare?

Una volta elencati, comincia ad esaminare tutti i fattori negativi e a pensare come puoi superarli o affrontarli nel modo migliore. Pensando a questi fattori negativi, apri la mente a tutte le possibilità e attivi la tua capacità di pensare e scegliere ciò che per te è davvero migliore.

Conclusione

Una delle poche certezze che posso darti è che in qualunque cambiamento che riguarda la tua vita lavorativa (e in realtà, in generale in qualunque area della tua vita!) resterà sempre un margine di incertezza. Il pensiero “ma se invece avessi…” potrebbe insidiare parecchi anni del tuo futuro e molte tue energie ancora a lungo anche dopo che hai già fatto la scelta di cambiare. E il miglior modo per evitare questi pensieri pericolosi e faticosi è quello di prenderti il tempo e l’impegno per fare una decisione ragionata, intelligente e progettata in modo adeguato. Solo così potrai muoverti in sicurezza, pur nel senso di insicurezza che il cambiamento porta sempre con sè.

Azione IKIGAI

2 commenti su “Cambiare lavoro o no? 4 domande prima di decidere”

  1. Pingback: Perché cambiare lavoro (a volte) è un'ottima idea | AzioneLavoro

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Erica Zuanon

Erica Zuanon

Ex frustrato Ingegnere-ma-volevo-fare-altro, oggi realizzata Content Strategist, Career Coach & Innovation Trainer, guido Aziende e Lavoratori ad affrontare con successo e autorealizzazione le sfide del cambiamento lavorativo nel mondo 4.0 attraverso il metodo proprietario CREEA®. Autrice di Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale, ho ideato il progetto Azione IKIGAI per sostenere chi è alla ricerca del proprio perché professionale ma non sa come fare. 

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