Come trovare la propria passione e realizzarsi nel lavoro, anche se pensi sia ormai troppo tardi

come trovare la propria passione e realizzarsi nel lavoro

Uno dei dubbi più diffusi fra chi è in un momento di crisi professionale è capire come trovare la propria passione, la propria VERA Passione, quella che permette di realizzarsi nel lavoro, fa sentire che stai facendo un lavoro che vale il tuo tempo, il tuo impegno, la tua vita e non semplicemente un impiego per pagare le bollette e fare il conto alla rovescia per la pensione (che non avrai comunque, ma questa è un’altra storia) .

Magari succede in un momento in cui lo stress per il lavoro è ancora una volta salito alle stelle. O magari sei già ad uno stadio ben più avanzato di crisi e hai già deciso di cambiare lavoro. In ogni caso il dubbio è: che lavoro fare d’altro? Che lavoro scegliere per far sì di non ritrovarsi dalla padella alla brace e finire in un altro lavoro che odi, anziché in un lavoro che ti realizza e ti appassiona?

Come trovare la propria passione e realizzarsi nel lavoro… quando non sai qual è la tua passione?

Trova un lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita.

Quante volte hai sentito o letto questa frase? Sembra che se non hai ancora capito qual è tua passione, non puoi vivere una vita professionale veramente piena e realizzante. Come dire: se non ti senti pienamente coinvolto e realizzato nel lavoro è perché non hai ancora trovato questo scrigno d’oro. Quindi devi prima di ogni altra cosa metterti a cercare la tua passione nascosta.

Eppure, dopo anni al fianco di persone che vogliono cambiare lavoro, ho scoperto che le cose stanno molto diversamente. Quest’idea di dover trovare la tua passione è in realtà uno dei blocchi più pericolosi che ti tengono lontano dalla vita professionale che desideri e meriti.

In questo post ti spiego esattamente perché e come puoi fare invece per riuscire a realizzarti nel lavoro anche se ancora non hai perfettamente chiaro quale sia la tua strada nè come trovare la tua vera passione (almeno per il momento).

come trovare la propria passione

Le mie passioni… queste sconosciute

Cominci la scuola a 6 anni e per i successivi 12 anni o più tutto intorno a te chiede una sola cosa: CONFORMATI!

Sii come gli altri, ti dicono. Segui le istruzioni, scrivi nelle righe, ascolta e obbedisci perché tu sei solo uno studente e non sai ancora nulla della vita. Ascolta chi è in cattedra, lui sì che sa.

Dopo di che arrivi nel mondo del lavoro e scopri che non ci sono più istruzioni certe, né posti di lavoro certi, né percorsi di carriera certa.

Capisci che il successo arriva prima da chi è capace di pensare fuori dal coro, essere creativo, liberare i propri talenti.

E allora cerchi di fare il punto della tua situazione: se vince chi lavora a partire dalle proprie passioni, quali sono le mie passioni?

Al che, scena muta. Zero pensieri. Nessuna idea.

Sembra quasi che tu non abbia interessi nella vita degni di nota, a parte mangiare bene, dormire tanto e uscire con gli amici. Che sono tutte cose bellissime per il capitolo hobby, molto meno per il capitolo lavoro.

I più temerari vanno su Google e cercano se esiste qualche test per trovare la propria passione. Ma finiscono delusi su quiz che vanno bene per i rotocalchi da parrucchiere, non certo per costruire un futuro lavorativo appassionante e remunerativo.

Quindi come fare?

Come scoprire la propria passione

La prima e più importante cosa da fare è liberare il campo da un grande falso mito.

Si tratta della convinzione che da qualche parte là fuori, apparentemente, c’è una carriera perfetta che aspetta te, come una specie di abito di sartoria fatto in casa, qualcosa che incrocia alla perfezione tutte le tue competenze, passioni e particolarità e ti fa sentire esattamente al posto giusto, perfetto per te.

Abbiamo quasi l’aspettativa che facendo qualcosa – anche se non abbiamo minimamente idea di cosa – ci cada in testa l’illuminazione che, come un messaggero divino, ci fa capire qual è il nostro destino professionale.

Ci sono diversi motivi per cui questo non può succedere: non sei un paracarro dunque, se consideri che tu stesso cambi e cresci ogni giorno, cercare il tuo “lavoro perfetto” è un sogno irrealizzabile nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore delle ipotesi è totalmente distruttivo e invalidante.

Ma soprattutto

il mondo del lavoro oggi è così cambiato che nessun percorso di carriera oggi è più fisso e immutabile, anzi. Nuovi lavori e nuove qualifiche nascono come i funghi dopo un acquazzone e con ogni probabilità tu non hai la benché minima idea della loro esistenza.

Per questo motivo non puoi oggi “scoprire” la tua passione: scoprire implica che ci sia qualcosa che già esiste e che va trovato. Se non lo trovi sei destinato all’infelicità perenne (e ti assicuro, per averlo creduto io stessa a lungo, è veramente un pessimo modo di vivere la propria vita).

Non ha quindi senso continuare a credere che ci sia una passione da qualche parte da scoprire, un po’ come un’anima gemella.

Molto più efficace invece è imparare come trovare la tua passione andando a caccia di indizi realistici nel mercato del lavoro.

Come trovare la tua passione con la precisione di un cane da tartufo   

Ora che abbiamo sgombrato il campo dal falso mito della passione predeterminata da scoprire facendo qualche rito tribale o compilando test di personalità, sei pronto per conoscere gli strumenti che formano il kit del provetto cercatore di passione professionale.

come realizzarsi nel lavoro

1) Trova quali sono le tue passioni nascoste dentro alle tue migliori abilità

Come dice quel saggio detto: tutte le cose sono difficili prima di diventare facili.

La faccia nascosta di questa medaglia è che, quando ormai sei diventato veramente bravo a fare qualcosa al punto che ti è diventato facile farla, rischi di sottovalutarti e dare questa tua abilità come scontata.

Con ogni probabilità invece, quell’abilità per te così normale, nasconde invece preziosi indizi su quello che ti piace veramente fare: se non ti fosse piaciuto farlo, credimi, avresti fatto di tutto per evitarlo. Di sicuro non avresti sviluppato nessuna particolare maestria.

Perciò, il primo passo da fare per trovare la tua passione è fare un censimento completo e dettagliato delle tue migliori abilità.

Siccome con ogni probabilità, per il baco mentale che ci è stato installato nel cervello dai tempi della scuola, dai poco o nessun peso a molte delle tue migliori abilità, ti consiglio di intervistare qualche amico o membro della tua famiglia chiedendo a loro cosa ne pensano.

Mandagli un messaggio su whatsapp oppure offrigli un caffè al volo e chiedi esplicitamente: ma secondo te, quali sono le mie migliori abilità, le cose per cui se dovessi avere bisogno ti rivolgeresti a me per un consiglio e un aiuto?

Raccogli tutte le risposte e sii pronto a stupirti per le scoperte preziose che farai.

2) Aggiusta il tuo lavoro: come scoprire le proprie potenzialità più interessanti per il mercato

La seconda fase è quella che ti evita il grave pericolo di costruire castelli di carta.

Non c’è infatti nulla di più rischioso per chi voglia trovare la propria passione (soprattutto se sei in una fase in cui non sopporti più il tuo lavoro attuale) di finire in un loop infinito di vorrei-ma-non-posso.

Statistiche alla mano, il numero di lavori esistenti che una persona mediamente conosce è solo una piccolissima percentuale dei lavori che in realtà esistono.

Questo significa che se ti limiti a pensare nella tua testa quali potrebbero essere delle valide alternative per il tuo lavoro attuale, è certo che comincerai ad oscillare fra massimo due o tre idee. Quelle due o tre idee che tu conosci o che ti vengono in mente al volo, magari perché erano il sogno di quando eri ragazzino.

Ma quelle due o tre idee, se impari come valutarle alla luce del nuovo mercato del lavoro in cui siamo oggi, facilmente diventano venti o trenta possibili alternative.

Lo so che potrebbe sembrarti impossibile: la percezione comune è che è manca lavoro, non c’è abbastanza spazio per tutti, la crisi ha mangiato un sacco di posti di lavoro e via dicendo.

Dati alla mano invece, quando sai come proporti e comunicare le tue competenze migliori sul mercato, scopri che per un lavoro tradizionale estinto ci sono almeno altri dieci microlavori che non conosci ma per i quali potresti facilmente proporti, dopo un breve percorso di Riqualificazione Professionale.  

3) Usa il potere del coltivare una passione grazie al web e attira opportunità di lavoro senza sforzo

Una volta che avrai messo in pratica per bene le prime due fasi sei pronto a veder succedere cose spettacolari grazie al potere del web usato bene!

Parlo del fatto di utilizzare i social e i canali di comunicazione gratuiti che la tecnologia di oggi ci mette a disposizione per parlare di argomenti che ti interessano, coltivando così qualche lato del tuo lavoro o dei tuoi hobby che ti piace in modo particolare e condividendo allo stesso tempo informazioni di valore.

Questo ti permetterà di venire identificato da chi sta cercando informazioni su quell’argomento. A volte saranno semplici curiosi o appassionati come te. Ma altre volte – molto più spesso di quanto tu possa immaginare, se ti muovi con una strategia precisa – capiteranno sui tuoi contenuti potenziali datori di lavoro o aziende con cui potresti iniziare una collaborazione.

Magari non hanno bisogno subito ma stai tranquillo che, se fai le cose fatte bene, prima o poi qualcuno di loro avrà bisogno. E stai tranquillo che, se fai le cose fatte bene, si ricorderanno proprio di te.

Training Elite

Come realizzarsi nel lavoro anche senza trovare la propria passione: un segreto poco conosciuto

Può sembrare decisamente un controsenso eppure ho scoperto che è possibile realizzarsi nel lavoro anche prima di capire esattamente come trovare la propria passione. Anzi, molto spesso imparare esattamente come realizzarsi nel lavoro, quali mosse fare strategicamente, è un ottimo modo per arrivare più in fretta a scoprire la propria passione.

Sono stata ben felice di scoprire che recentemente un neuroscienziato ha dimostrato che esiste una base scientifica per confermare questo apparente controsenso.

Il neuroscienziato si chiama Daniel Cable e ho scoperto il suo lavoro grazie al suo libro Alive at work, The neuroscience of helping your people love what they do (Vivi al lavoro, le neuroscienze di aiutare i tuoi dipendenti ad amare quello che fanno).

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Nel libro, pubblicato nel 2019, il dott. Cable conferma quello che già dicevo nel mio primo libro del 2016, Un Lavoro che Vale: una delle cause principali per cui così tante persone sono così tanto insoddisfatte del loro lavoro è l’organizzazione del lavoro moderna.

Per poter aumentare sempre di più la produzione in larga scala, alla fine dell’800 sono state inventate tutta una serie di pratiche burocratiche e di gestione che permettessero di “controllare” la produttività di migliaia di persone al lavoro contemporaneamente.

I managers avevano bisogno che i loro dipendenti si focalizzassero su piccole attività specifiche dettate dai tempi e modi della catena di montaggio con l’obiettivo specifico di escludere ogni forma di iniziativa personale, in favore della produttività. Peccato però che in questo modo si andasse definitivamente ad eliminare la possibilità di autoespressione, la capacità di sperimentare e imparare, il senso di connessione con il proprio lavoro per le persone.

Purtroppo moltissimo dello stile di gestione nato con la Rivoluzione Industriale ancora rimane. In un esagerato e ininterrotto sforzo di essere competitivi, assicurare la qualità e la conformità alle leggi, la maggior parte delle aziende hanno strutturato i loro ambienti di lavoro in un modo che impedisce ai propri dipendenti di sperimentare, espandersi oltre i propri ruoli, fare leva sulle proprie uniche abilità e vedere il senso ultimo del loro lavoro.

Tutto questo, ha dimostrato il dott. Cable, va esattamente CONTRO il modo in cui sarebbe fatto l’essere umano: noi umani ci siamo evoluti nel corso di migliaia di anni grazie all’esistenza di un circuito neuronale detto “seeking system”, circuito di ricerca.

Questa funzionalità del nostro cervello è quella che guida l’impulso naturale dell’uomo verso l’esplorazione di nuovi mondi, la scoperta dell’ambiente circostante e il bisogno di trovare un senso in ciò che ci succede. Tutto questo NON é una specie di optional, un desiderio portato dal consumismo come alcuni pensavano, ma proprio un bisogno NATURALE dell’essere umano.

“Quando i seeking systems non sono attivi, le aspettative umane rimangono congelate in un inverno senza fine di infelicità”

Daniel Cable, autore di Alive at work

Può sembrare una cattiva notizia ma non lo è: se è vero che può essere molto difficile accompagnare l’azienda in cui si lavora a comprendere questo fondamentale concetto, è vero che puoi fare moltissimo a livello personale per far giocare questa scoperta a tuo favore.

Man mano che l’ambiente in cui viviamo cambia ad un ritmo sempre più vorticoso e le nuove scoperte sono copiate dal mercato sempre più facilmente, i comportamenti aziendali imposti dall’altro e le procedure ripetitive non sono più la via per un’azienda per ottenere un vantaggio competitivo.

La sopravvivenza delle aziende oggi viene dall’avere lavorativi proattivi, capaci di usare la loro creatività per risolvere problemi senza aspettare istruzioni dall’alto. I seeking systems del cervello umano sono perfetti per sviluppare la creatività di cui le aziende hanno bisogno. E se la tua azienda attualmente non è capace di comprenderlo non importa: tu puoi iniziare una tua personale ricerca per capire in che modo puoi ritrovare creatività e senso nel tuo lavoro, grazie allo sviluppo del tuo potenziale umano migliore.

Come si fa?

La strada è sempre la stessa: parti dalla comprensione delle tue competenze migliori, lavora per eliminare i blocchi che hai nei confronti della curiosità, della creatività e comincia a chiederti in che modo si risveglia la tua passione nelle piccole cose.

Ho raccontato nel mio libro Un lavoro che vale come questa sia stata la strada maestra per aiutarmi a passare dall’essere ex frustrato ingegnere-ma-volevo-fare-altro a lavoratrice appassionata e realizzata. Eppure all’inizio tutto quello che avevo era un’unica chiarezza: mi piace scrivere. Il che, come puoi ben vedere, non è esattamente un punto molto grande da cui partire. Ma applicando il sistema di gestione di carriera che ho creato, un passo dopo l’altro, sono arrivata a capire qual era la mia grande passione (o meglio le mie passioni) e come portarle sul mercato in modo da realizzarmi professionalmente oltre che personalmente.

Siccome so che il tema è veramente caldo e tantissime persone hanno bisogno di chiarezza e guida in questo senso, ho creato diversi training a cui puoi accedere. Puoi partire dal libro Un lavoro che Vale, oppure dal video training Ricerca Lavoro per Confusi oppure ancora con il training più completo Aggiusta il tuo Lavoro.

Che tu segua me o proceda da solo, l’importante è che tu non smetta mai di chiederti come posso realizzarmi nel lavoro mettendo a frutto le mie passioni. La vita è troppo breve per fare il lavoro sbagliato!

Training Elite

3 commenti su “Come trovare la propria passione e realizzarsi nel lavoro, anche se pensi sia ormai troppo tardi”

  1. Pingback: VOGLIO CAMBIARE LAVORO: la guida definitiva per non cadere dalla padella alla brace e fare la scelta giusta | AzioneLavoro

  2. Salve il mio nome è Ascione Aniello, attualmente lavoro da poco in una ditta in resina a reggio emilia, ma non sono felice e in soddisfatto. sono di origine di Napoli, ma vivo da molti anni in Basilicata potenza città, la mia passione e Realizzare acquari inimmaginabili . ho letto tutto quello che avete scritto con molta attenzione, mi è sembrato di sentire la voce di un vero amico che mi consigliava, vi ringrazio di vero cuore, e non vi nego che sono molto triste perché dove lavoro si lavora tanto ma senza soddisfazione. grazie di nuovo Aniello. La mia email aniello.ascione46@gmail.com

    1. Grazie per le belle parole, ti auguro di trovare presto il modo di realizzare i tuoi acquari inimmaginabili! In bocca al lupo!

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Erica Zuanon

Erica Zuanon

Ex frustrato Ingegnere-ma-volevo-fare-altro, oggi realizzata Content Strategist, Career Coach & Innovation Trainer, guido Aziende e Lavoratori ad affrontare con successo e autorealizzazione le sfide del cambiamento lavorativo nel mondo 4.0 attraverso il metodo proprietario CREEA®. Autrice di Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale, ho ideato il progetto Azione IKIGAI per sostenere chi è alla ricerca del proprio perché professionale ma non sa come fare. 

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