Capire che lavoro fare non è questione di fortuna o ispirazione improvvisa. È un processo che puoi affrontare con metodo, anche se ti senti bloccato, confuso o hai già cambiato direzione più volte. In questo articolo scopri le vere domande da porti, gli errori da evitare e il modo giusto per iniziare a scegliere con più lucidità.
Ti è mai capitato di alzarti la mattina con una sola, gigantesca domanda nella testa: “Ma c’è modo di capire che lavoro fare davvero nella vita per smettere di sentirmi così frustrato…??!”
Non sei solo. Anzi, sei in ottima compagnia: quella delle persone sveglie, curiose e (spesso) stanche di sentirsi fuori posto.
C’è chi si è infilato in un lavoro “perché era comodo”, chi ha seguito la strada tracciata da qualcun altro, chi ha detto “tanto poi cambio”… e poi non ha cambiato più.
Eppure, qualcosa dentro continua a premere. A farsi sentire. Una voce che ti sussurra (o urla): “Ehi, non è troppo tardi per fare sul serio. Per capire davvero cosa ti accende.”
Se ti senti bloccato, confuso o addirittura un po’ smarrito, sappi che non c’è nulla di strano. Nessuno ci ha mai spiegato davvero come si fa a scegliere il lavoro giusto.
Se stai googlando in questo momento alla ricerca di risposte sul come capire che lavoro fare (sottinteso: per essere felice) in realtà significa che sei già avanti parecchie miglia sulla media. Vuol dire che una vocina dentro di te ti sta ricordando che un lavoro non vale l’altro, che una vita passata a fare il lavoro sbagliato è una vita sprecata. Perciò continua a leggere che ti racconto tutti gli errori che ho già fatto io anche per te, così te li eviti.
Se invece stai googlando come capire che lavoro fare (con sottinteso “per guadagnare tanto”) allora potresti ritrovarti con brutte sorprese…
Tipo quelle che sono capitate a me quando ho seguito il consiglio spassionato di mio padre a questo riguardo. Perciò, anche in questo caso, continua a leggere che ti evito altri tipi di errori 😅.
In questo articolo troverai una guida completa, concreta e senza fuffa per orientarti nel mare magnum delle possibilità.
Ti accompagnerò passo passo per:
- capire chi sei e cosa ti muove davvero,
- scoprire quali lavori potrebbero valorizzarti (sul serio),
- e scegliere una strada che non ti faccia desiderare il lunedì come una punizione divina.
Che tu sia all’inizio del percorso o a metà di una rivoluzione, qui troverai domande potenti, metodi pratici e qualche provocazione utile per uscire dal loop del “non so che lavoro fare”.
Perché sì: trovare il lavoro giusto per te è possibile. E no, non serve essere nati con la risposta stampata nel DNA.
Indice articolo
Come capire che lavoro fare: perché i “vecchi consigli” sono pericolosi
A differenza di quanto potresti credere infatti, il vero problema che ti impedisce di capire che lavoro fare è una falsa convinzione limitante che abbiamo purtroppo ereditato dalla società e dal sistema educativo in cui siamo cresciuti.
Il nostro sistema scolastico è stato concepito per l’economia industriale e deriva dal Taylorismo, che di base consiste nella scienza dell’efficienza gestionale. Le persone sono state formate per l’economia dalla Rivoluzione industriale in avanti, dove l’esigenza era quella di avere uomini altamente controllabili, specializzati in un solo compito molto verticale così da poterli sostituire agevolmente.
Da lì ecco nascere i “silos” formativi verticali a cui tutt’ora siamo abituati: l’ingegnere, l’avvocato, il geometra, l’architetto e via dicendo.
Tutt’al più all’interno di una professione si possono poi distinguere alcuni rami (ingegneria edile, elettronica, gestionale…) ma di fatto le conoscenze sono sempre previste in modo verticale.
L’assunto comune è che, se non rientri spontaneamente in uno di questi silos verticali è perché in qualche modo sei sbagliato: hai un problema che non ti ha permesso ancora di capire quali sono le tue vere attitudini professionali.
E se invece la faccenda stesse in modo completamente diverso? Se le tue vere attitudini professionali fossero un mix di tutte le tue tante competenze ed esperienze?
L’Ikigai: la bussola giapponese per trovare il lavoro giusto per te
Se ti senti confuso su che lavoro fare, c’è una domanda che può cambiare tutto:
“Come posso unire ciò che amo, ciò che so fare, ciò che serve al mondo e ciò per cui posso essere pagato?”
La risposta ha un nome che arriva dal Giappone, e ti prometto: non è una moda da social.
È l’Ikigai.
E se impari a usarlo bene, può diventare la bussola più potente per orientarti nel mare dei “non so”.
Cos’è davvero l’Ikigai?
È un concetto giapponese che significa “ragione di essere”, o – detta in modo più pop – quella cosa per cui vale la pena alzarsi la mattina.
Dal punto di vista lavorativo, si costruisce incrociando quattro dimensioni fondamentali:
🧠 Ciò che sai fare bene
❤️ Ciò che ami davvero fare
🌍 Ciò di cui il mondo ha bisogno
💸 Ciò per cui puoi essere pagato
Quando queste quattro sfere si sovrappongono, lì al centro… c’è il tuo Ikigai.
Ok, ma come si applica l’Ikigai nella vita vera?
Allora, puoi prendere uno di quei libriccini da libreria con la copertina azzurra e il fiorellino zen in rilievo.
Aprirlo. Leggere le quattro domandine:
- “Cosa ami?”
- “In cosa sei bravo?”
- “Di cosa ha bisogno il mondo?”
- “Per cosa puoi essere pagato?”
Rispondere in 15 minuti con la biro su un foglio a quadretti.
Poi chiuderlo.
E aspettare l’illuminazione.
…

(Spoiler: nella maggior parte dei casi, arriva solo un gran pugno di mosche. 🪰)
Perché l’Ikigai è facile a dire…
Ma se vuoi davvero trovarlo – non solo disegnarlo con i cerchietti – serve strategia, chiarezza, e qualcuno che ti accompagni a leggere tra le righe.
Il punto non è “avere la risposta”, ma saper farti le domande giuste.
Quelle scomode, quelle profonde, quelle che fanno ordine e – a volte – fanno anche un po’ tremare.
Ecco perché invece di farti fare l’ennesimo esercizio a colori pastello, voglio proporti un approccio più realistico, concreto e meno modaiolo: ti porto dentro le 7 domande chiave che hanno aiutato centinaia di persone a capire davvero che lavoro fa per loro.
Come capire che lavoro fa per te: 7 domande chiave
Ora che abbiamo smontato la favola dell’Ikigai fatto in 10 minuti con un template da Pinterest, è il momento di fare sul serio.
Niente formule magiche, ma domande vere, nate dall’esperienza con persone in transizione che – proprio come te – cercavano di capire che lavoro fa per loro.
Sono domande scomode? A volte.
Ma sono anche quelle che ti fanno uscire dalla nebbia.
1. Cosa ti appassiona davvero?
Lascia stare per un attimo i “lavori che si trovano” o “quelli che pagano bene”.
Cosa ti fa brillare gli occhi?
Cos’è quell’attività che, quando la fai, non vedi il tempo passare?
Può essere scrivere, risolvere problemi, aiutare gli altri, costruire con le mani, immaginare mondi o progettare soluzioni.
Non è sempre qualcosa di “monetizzabile” subito, ma è un indizio prezioso. L’energia dell’entusiasmo è una bussola affidabile.
2. In cosa sei naturalmente portato?
Hai delle abilità che ti vengono quasi spontanee?
Magari ti riesce facile spiegare concetti complicati, oppure sei il primo che gli amici chiamano quando c’è da organizzare qualcosa.
Queste sono le tue competenze naturali. Quelle che – se coltivate – ti danno un vantaggio competitivo e una soddisfazione profonda.
3. Quali attività ti fanno perdere la cognizione del tempo?
Hai presente il flow? Quel momento magico in cui sei così immerso in ciò che stai facendo da dimenticare fame, sete, notifiche e orologio?
Ecco. Quello.
Segnati le attività che ti mettono in quello stato. Sono il cuore pulsante della tua motivazione.
4. Quali valori sono imprescindibili per te?
Non puoi lavorare in un posto che calpesta i tuoi valori.
Se per te è fondamentale l’autonomia, la creatività o l’aiutare gli altri, non potrai mai sentirti bene in un lavoro dove tutto è controllo, routine e competizione sterile.
Identifica i tuoi 3-5 valori guida. E non negoziare su quelli.
5. Quali sono le tue competenze trasferibili?
Hai mai pensato che alcune delle tue abilità possono essere spese in contesti totalmente diversi?
Organizzare eventi, gestire un team, comunicare con empatia, risolvere problemi pratici…
Non fissarti su un ruolo specifico. Pensa in termini di funzioni e talenti. Potresti scoprire lavori che nemmeno sapevi esistessero, ma che fanno al caso tuo.
6. Quali attività ti energizzano anziché esaurirti?
Ci sono cose che ti fanno sentire vivo, e altre che ti svuotano.
Impara a riconoscerle.
C’è una differenza enorme tra la fatica “bella”, quella che ti fa dire “che soddisfazione!” e quella che ti lascia prosciugato e senza voglia di alzarti dal letto.
7. Quali compromessi sei disposto a fare?
Spoiler: nessun lavoro è perfetto.
Ma ci sono compromessi accettabili… e compromessi che ti avvelenano l’anima.
Se per te è fondamentale la flessibilità, potresti sopportare uno stipendio più basso.
Se vuoi sicurezza, potresti tollerare un po’ meno creatività.
Conoscere i tuoi limiti negoziabili ti aiuta a scegliere meglio – senza farti fregare da false promesse o lavori infiocchettati male.
💬 Queste 7 domande non sono da risolvere in cinque minuti e magari una parte di te sta cominciando a pensare che forse non vale la pena di fare tutta questa fatica…
Perché è fondamentale capire che lavoro fare nella vita
Non è solo questione di busta paga o benefit aziendali.
Capire che lavoro fare può cambiarti la vita. E no, non è un modo di dire.
Perché passiamo al lavoro circa un terzo delle nostre giornate da svegli. Per alcuni è anche di più.
E quando quello che fai ogni giorno ti pesa, ti svuota o – peggio – ti spegne, a lungo andare rischi di spegnerti anche tu.
Hai presente quella sensazione di stanchezza senza motivo, come se ogni cellula del tuo corpo stesse facendo finta di funzionare?
Oppure quel pensiero ricorrente del tipo “Ma davvero devo fare questo per i prossimi trent’anni?”
Ecco. Quelle non sono semplici “noie da ufficio”. Sono campanelli d’allarme.
Un lavoro che non ti rappresenta può diventare una prigione invisibile: ti adegui, resisti, sopravvivi.
Ma vivere è un’altra cosa.
Eppure, la maggior parte di noi non ha mai avuto gli strumenti per scegliere davvero.
Ci hanno detto “scegli una scuola”, “scegli un’università”, “scegli un lavoro” – come se dovessimo saperlo per magia, a 18 o 25 anni, quando magari non sapevamo neanche cosa ci piaceva mangiare.
La verità è che capire che lavoro fare non è una risposta, è un processo.
Un percorso di scoperta, di tentativi, di sintonizzazione tra ciò che sei e ciò che fai.
E più ti conosci, più impari a leggere i segnali: quelli che ti dicono “sei nel posto giusto” e quelli che ti fanno urlare “scappa finché sei in tempo”.
💡 Ecco perché questo articolo non vuole darti una risposta preconfezionata.
Vuole darti gli strumenti per costruire la tua. Perché sì: esiste un lavoro che fa per te, e puoi iniziare a cercarlo con la giusta bussola.
Strategie e strumenti che funzionano davvero per capire che lavoro fare
Capire che lavoro vuoi fare è un ottimo inizio.
Ma poi? Come si passa dalla teoria alla pratica?
Come si traduce un’intuizione (o anche solo un dubbio sano) in un percorso concreto?
Qui ti propongo una mappa ragionata in 3 fasi, ognuna con i suoi strumenti e passaggi chiave.
Un mix potente di introspezione, esplorazione e azione.
💡 1. Bilancio delle competenze, passioni e valori
Il primo passo per trovare il lavoro giusto… è conoscerti davvero.
No, non sto parlando solo di “pacchetto Office” o “inglese livello scolastico”.
Parlo di tutto ciò che sai fare, anche se finora non l’hai mai considerato un “vero lavoro”:
– Hai un talento per far quadrare i conti anche con pochi mezzi?
– Sei la persona che organizza i viaggi con tappe, prenotazioni e plan B?
– Ti chiamano sempre per calmare le acque nei gruppi?
Queste sono competenze chiave: organizzative, relazionali, creative, strategiche.
Fai una lista completa e chiediti: in quale ambito queste capacità potrebbero brillare davvero?
Quindi:
- Fai un’autovalutazione onesta: cosa sai fare bene? Cosa ti appassiona? Cosa conta davvero per te?
- Scrivi nero su bianco le tue competenze, anche quelle che non hai mai messo sul CV (organizzare, mediare, semplificare, creare, ecc.)
- Individua i tuoi valori guida: se il lavoro è in dissonanza con ciò che per te è importante, non ti farà mai stare bene.
📌 Passaggio concreto: crea una mappa personale con tre cerchi: competenze – interessi – valori. Dove si sovrappongono, c’è un possibile punto di partenza.
🔍 2. Esplorazione attiva del mercato e delle possibilità
Troppe persone cercano il “lavoro giusto” partendo da una lista di professioni già note. Ma il mondo cambia velocemente, e con lui nascostissimi lavori incredibilmente interessanti.
Ecco come puoi farlo:
- Ricerca di mercato: guarda quali settori sono in crescita, quali professioni stanno emergendo, quali figure stanno cercando le aziende innovative.
- Networking: partecipa a eventi di settore, gruppi online, webinar. Parla con chi lavora in ambiti che ti incuriosiscono. Chiedi: com’è davvero quel lavoro?
- Analizza profili reali: su LinkedIn o nei podcast. Guarda i percorsi di persone che stimi e lasciati ispirare: che percorso hanno fatto? Quali competenze hanno sviluppato?
Più raccogli dati, più allarghi il campo.
E più allarghi il campo, più ti dai la possibilità di trovare il lavoro che non sapevi nemmeno di volere.
Solo così puoi scoprire quali strade là fuori possono accogliere (e valorizzare) ciò che sei.
📌 Consiglio bonus: ogni settimana, prenditi 30 minuti per esplorare un settore nuovo. Non devi sceglierlo subito, ma abituarti a guardare oltre ciò che già conosci.
🧪 3. Sperimentazione mirata (senza stravolgere tutto)
Capire se un lavoro ti piace davvero… lo scopri provandoci.
E no, non devi per forza licenziarti o fare una rivoluzione totale per iniziare.
Prova con queste mosse:
- Esperienza pratica: stage, tirocini, volontariato o micro-progetti personali.
- Formazione mirata: segui un corso breve o un workshop pratico in un ambito che ti incuriosisce. A volte bastano poche ore per accendere o spegnere un’idea.
- Side project o freelance: prova a mettere un piede in quel mondo anche solo nel weekend.
💡 Mini checklist pratica da tenere a mente:
- [ ] Sto facendo esperienze che mi aiutano a testare nuove strade?
- [ ] Sto aggiornando le mie competenze dove serve davvero?
- [ ] Sto costruendo relazioni significative con chi lavora nei campi che mi attirano?
🚀 Ma non dimentichiamoci anche della parte “tecnica”…
Per concretizzare tutto questo:
- Cerca attivamente, ma con criterio: non inviare CV a raffica, personalizza sempre.
- Cura il tuo CV: evidenzia i risultati, le competenze chiave, il valore che porti.
- Allinea il tuo profilo LinkedIn: racconta la tua evoluzione, anche se sei in transizione. Chi sei oggi conta più di quello che hai fatto ieri.
👉 Ricorda: non devi avere tutto chiaro subito.
Ma ogni passo – anche piccolo – ti porta più vicino al lavoro giusto per te.
E se non hai ancora capito nulla? Bene: forse sei multipotenziale (e non lo sapevi)
Hai risposto alle 7 domande, fatto le tue riflessioni, scritto elenchi su elenchi, magari anche provato a disegnare il tuo Ikigai…
Eppure, niente. Nessuna “illuminazione”. Solo confusione.
👉 Tranquillo. È normale.
Anzi: è un ottimo segno.
Perché una delle trappole più grosse in cui cadiamo è credere che esista una sola vocazione da trovare.
Un lavoro perfetto. Una strada unica. Una missione scolpita nel destino.
E invece?
Se ti appassionano tante cose, se cambi interessi ogni tot anni, se ti annoi facilmente, se hai più idee che tempo per realizzarle tutte…
C’è un nome per questo: sei multipotenziale.
E no, non è un difetto. È un superpotere.
I multipotenziali non sono indecisi.
Sono persone con una mente ad ampio spettro, curiose, creative, capaci di ibridare mondi e costruire carriere originali.
Solo che, per anni, è stato detto loro di scegliere una cosa sola, per sempre.
E ovviamente… si sono sentiti fuori posto.
💡 Quindi se anche dopo tutta l’esplorazione fatta finora senti che nessuna strada è “quella giusta”…
forse è perché tu non hai una sola strada. Ne hai tre. O cinque. O dieci.
E va benissimo così.
Ci fanno la domanda per la prima volta: “Cosa vuoi fare da grande?” quando abbiamo circa cinque anni. E la verità è che a nessuno importa davvero quello che dici a quell’età ma già ti stano instillando il seme dell’idea che ci sarà UNA cosa che vorrai fare da grande e, più tempo aspetti, peggio sarà per te.
Il problema di questa domanda è che chiede ai bambini di pensare al proprio futuro sulla base di quello che sanno (poco) ma non li ispira a a sognare tutto ciò che potrebbero essere. In realtà, fa esattamente l’opposto, perché quando qualcuno ti chiede che lavoro vuoi fare, se provi a dargli anche solo tre risposte diverse, ti diranno: “Oh, che carino, ma non puoi essere ingegnere, scrittice e pianista. Devi scegliere.” (ogni riferimento personale NON è puramente casuale).
Il sotto-testo alla domanda che lavoro fare insomma nasconde qualcos’altro che si può tradurre così: in questa vita è ovvio che tu possa avere una sola identità, qual è la tua?
Ma la faccenda nel tuo caso potrebbe essere diversa. Potresti infatti essere un multipotenziale ovvero una persona che ha “la capacità di selezionare e sviluppare più carriere a causa di un’ampia varietà di interessi, attitudini, talenti e abilità”.
Il punto non è scegliere una prigione con la porta più carina.
Il punto è progettare un lavoro (o più lavori) che si adattino alla tua natura multipla.
🎯 Se ti rivedi in questo, smetti di cercare il lavoro giusto come fosse un ago nel pagliaio.
Inizia a costruire un progetto professionale flessibile, vivo, in evoluzione.
Uno che ti lasci essere tutto quello che sei.
Il modo più efficace per capire che lavoro fare (davvero)
Se quello che hai letto fin qui ti ha fatto accendere anche solo una lampadina…
Immagina cosa potrebbe succedere se iniziassi davvero a lavorare su di te, con gli strumenti giusti.
🎯 Azione IKIGAI è il training gratuito pensato per chi si sente bloccato, confuso o in un lavoro che non rispecchia più la persona che è diventata.
È un percorso potente (e fuori dagli schemi) per tornare a sceglierti, prima ancora di scegliere un nuovo lavoro.
Dopo parecchi anni di errori e sofferenza, ho imparato che “come capire che lavoro fare?” non è una domanda giusta: non puoi capire che lavoro fare, non in teoria nè a tavolino.
L’unico modo per capire che lavoro fare è mettere le mani in pasta. Procedere per prove ed errori, facendo domande strategiche a persone strategiche, indagando il mercato del lavoro, aprendo la tua mente per vedere opportunità professionali che non conosci.
Per fare tutto questo hai bisogno di strumenti, informazioni e strategia. Ma anche di supporto e confronto per evitare di rimbalzare solo nella tua testa tra mille dubbi e confusione.
👉 Guarda subito il training gratuito di Azione IKIGAI
e inizia a costruire un futuro che ti assomiglia – sul serio.
