Lo stress mentale è una particolare forma di stress che dà la sensazione di avere la mente sovraccarica oltre la sopportazione.
- Toglie lucidità,
- produce agitazione,
- ti fa sentire di non essere “in controllo” quanto e come vorresti.
E in effetti a soffrire di stress mentale più di tutti è una categoria che tipicamente cerca di mantenere il controllo su un gran numero di situazioni, dal lavoro alla famiglia.
Parliamo naturalmente delle donne lavoratrici che si devono destreggiare tra un mondo del lavoro sempre più competitivo – mai diventato particolarmente “donna-friendly” – e la gestione della famiglia.
Con tutti i retaggi che ci si porta dietro a questo riguardo: quelli della donna angelo del focolare domestico, che deve farsi trovare sorridente e truccata di tutto punto all’arrivo del marito a casa, cena pronta, casa pulita, bambini a letto, meglio se con musica gradevole di sottofondo e profumo di violette ad inebriare l’ambiente.
Scherzo ovviamente, ma non poi così tanto.
Le nuove generazioni un pò si stanno emancipando da questa visione della vita, del lavoro e della donna. Ma sempre troppo spesso è questo ciò che ci si aspetta, in fondo in fondo, ancora oggi, dalle donne.
Anche se la poveretta in realtà, di professione non fa la mamma-moglie a tempo pieno (che resta peraltro un lavoro di tutto rispetto, assolutamente NON retribuito).
Ok, spezzo una lancia a favore anche di quei pochi uomini-casalinghi che, per scelta o per forza, si trovano nella stessa situazione di cui sopra. Penso che dopo qualche millennio di maschilismo imperante, potranno decidere di continuare a leggere coniugando i contenuti al maschile (noi donne siamo sopravvissute finora facendo questo sforzo, si può fare).
Ma torniamo a noi, allo stress mentale e al carico mentale.
Cos’è lo stress mentale esattamente
Lo stress mentale è un sovraccarico di dati, informazioni, stimoli, richieste a cui il nostro cervello viene sottoposto. In letteratura si parla di carico mentale, per distinguerlo dallo stress comunemente inteso.
“Il carico mentale, è un concetto proveniente da quel ramo della sociologia che ha codificato la Teoria del carico cognitivo. Il carico cognitivo è relazionato alla quantità di informazioni che la memoria di lavoro può immagazzinare in uno stesso momento.”
In altre parole il nostro cervello – cosa sempre più frequente – riceve una tale quantità di informazioni da gestire, ricordare e immagazzinare, da finire sovraccarico, esattamente come questo carrettino. Il risultato è un senso di affaticamento, sopraffazione, agitazione emotiva, sensazione di non farcela, mancanza di lucidità, mancanza di concentrazione, la sensazione persistente che “mi sfugge qualcosa e non riesco ad avere abbastanza chiarezza per capire cosa”.
Stress mentale: le categorie più esposte
Questo tipo particolare di stress riguarda in modo particolare due categorie di persone:
- I “knowledge workers”, lavoratori della conoscenza altrimenti detti. Si tratta di tutte quelle professioni, in numero sempre crescente, che devono fare ampio affidamento alla gestione di informazioni: dati da ricordare, dati da leggere, dati da processare, informazioni da gestire, calcoli o procedure da seguire e via dicendo.
- Le mamme (ok, e “i mammi” ovvero papà casalinghi). Per questa categoria si parla proprio di carico mentale domestico, quel fenomeno per cui le donne (ok, anche alcuni uomini), all’interno di una coppia e nella gestione della famiglia e della casa, si trovano a dover pensare a ogni minimo particolare. È un lavoro di gestione, pianificazione e anticipazione che si somma a quello che già si svolge fuori casa.
Stress mentale e carico mentale domestico nel geniale fumetto di Emma
“Bastava chiedere” (“Fallait demander”). Questo il nome del fumetto diventato virale dal 2017 in avanti, al punto che oggi è diventato un libro disponibile anche in Italia.
Parla di quel peso invisibile che grava sulle donne, il ‘carico mentale’ che oggi sempre più persone – donne e uomini! – cominciano a prendere in considerazione per merito di Emma, una blogger, fumettista, femminista francese.
La produzione di Emma non si limita ai temi legati al mondo del femminismo. Traendo ispirazione dalla sua vita quotidiana e dall’attualità, con ironia e semplicità la sua matita contribuisce a palesare vizi di pensiero e stereotipi legati anche a questioni di giustizia sociale, al razzismo, alla violenza della polizia e alle inuguaglianze sociali.
Ti lascio quindi al suo breve e geniale fumetto, ricordandoti che se vuoi godere a pieno di questa e altre perle, c’è il libro “Bastava chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano”
Stress mentale: come sopravvivere
Ora che ci siamo fatti una risata, resta da capire come sopravvivere concretamente al problema dello stress mentale. Perché diciamocelo – chi lo prova lo sa bene – è una sensazione micidialmente sgradevole.
Siccome non ho trovato nella letteratura (stranamente nemmeno in quella americana) idee e indicazioni strutturate al riguardo, ti dirò quali sono gli insegnamenti che mi sono auto-impartita per sopravvivere alla faccenda. (Come penso si sia intuito, il tema mi riguarda molto da vicino 🙄)
Eccoti quindi il mio personalissimo penta-calogo di gestione dello stress mentale
- Ricorda che NON puoi controllare proprio TUTTO. Ok, lo so, tu vorresti (dannazione, quanto lo vorrei anch’io!). Ma non si può. Alcune cose usciranno comunque sempre dal tuo controllo, comincia ad accettare che anche se vorresti, non sei Dio. Non hai i super poteri. Sei un essere umano. Super determinato, certo. Ma che sbaglia. (Lo so, vorresti NON sbagliare mai… ma è impossibile 😭)
- Siccome so che non ti ho convinta al 100% col punto 1, allora eccoti il punto 2: puoi organizzarti meglio. Non ti innervosire, tu sei già perfetta e stai già facendo tutto il tuo meglio in assoluto. Ma, questo meglio – per quanto sembri impossibile adesso – ha ancora margini di miglioramento. Come? Prenditi una mezza giornata libera e fai ordine, nella tua testa, nelle tue to-do-list, nelle tue liste di priorità. Nella mia vita da ingegnere ho conosciuto il potere del Kaizen: non hai idea di quanti sprechi hai comunque nella tua vita, per quanto tu sia oggi super organizzata. Perciò armati di pazienza e fai un nuovo punto zero.
- A qualcosa DEVI rinunciare. Anche questa è una durissima notizia, ti capisco perfettamente. Ma le giornate sono di 24 ore. Non è che se corri di più diventano di 48. E per quanto tu sia veloce, focalizzata, determinata, qualcosa resterà fuori. Accettalo. Magari le unghie al cane oggi non le taglierai. Ma sarai sempre e comunque una gran persona. Abbassa un pochino la tua asticella interiore.
- Un po’ di tempo per te, te lo DEVI ritagliare. Ne va della tua salute. O come direbbero i vecchi proverbi “meglio un asino vivo che un dottore morto”. Nel nostro caso “meglio un letto sfatto che una donna morta”.
- Impara ad usare in modo strategico la funzione “google search” del tuo cervello. Questa è una cosa che pochissimi sanno e meno ancora usano, ma è un consiglio ninja. Il nostro cervello non ammette di non trovare risposta. Ma per cercarla ha bisogno dei suoi tempi. Quando ti senti in piena crisi di stress mentale ti sembra di non trovare risposte. Ma è solo la parte consapevole (la neocorteccia) che non le vede. In realtà, il vero processore super potente (le parti subcorticali del cervello, quelle inconsce) sono sempre all’opera. Organizza le tue giornate in modo da alternare le attività di lavoro mentale intenso con quelle di gestione della casa e della famiglia. E quando ti dedichi a casa e famiglia NON pensare. O meglio, non cercare di pensare apposta, lascia lavorare il tuo cervello inconscio tranquillo. Ti ritroverai con la risposta servita in un piatto d’argento nel giro di una manciata di ore.
Visto che il tema è molto poco battuto dalla letteratura e dal web, condividi nei commenti i tuoi consigli che con piacere li aggiungo all’articolo.
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3 commenti su “Carico mentale donne, stress mentale tra lavoro e famiglia: come sopravvivere”
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