Sintomi stress da lavoro: quali sono e come liberartene

sintomi da stress lavorativo

I sintomi di stress da lavoro possono essere

  1. Sintomi emotivi (agitazione, sopraffazione, aggressività, ecc.)
  2. Sintomi fisici (mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, nausee, pressione alta, difficoltà a dormire, problemi intestinali, ecc.)
  3. Disturbi comportamentali (difficoltà di concentrazione, iperattività, calo di rendimento, abuso di sostanze nocive, ecc.)

Il problema è che i sintomi dello stress da lavoro sono difficili da distinguere rispetto ad altre forme di stress e malesseri: di fatto si possono ricondurre fisicamente allo stesso tipo di reazione che il corpo normalmente ha di fronte ad una situazione ostile, soprattutto se ripetuta nel tempo.

Insomma, sei stressato dal lavoro o stressato e basta? Vediamo quindi di capire se quelli che provi sono sintomi di stress dovuto al tuo lavoro e non più genericamente il risultato della pressione e dello stress tra vita e lavoro che tutti noi sempre più viviamo nella vita di oggi (di cui ho parlato più in dettaglio in Stress mentale tra lavoro e famiglia: come sopravvivere).

I tipi di stress lavorativo

La scienza ha dimostrato ormai da tempo che non esiste solo un’accezione negativa della parola stress: l’eu-stress infatti è una forma positiva di tensione verso un obiettivo che induce lo stesso tipo iniziale di risposta fisica e dunque di sintomi di quelli portati dallo stress cattivo.

Lo stress buono è quello che hai quando ti senti carico e motivato per raggiungere qualcosa di importante per te, nella vita o nel lavoro. Ma questi sono solo i sintomi iniziali. Molto più spesso succede che l’eustress si trasformi in distress.

Sintomi iniziali da stress lavorativo

I sintomi di ogni forma di stress, buono o cattivo, inizialmente sono gli stessi:

  • allertamento dei sensi,
  • aumento di pressione nel sangue,
  • delocalizzazione del sangue verso gli arti,
  • attenzione accentuata e quindi
  • maggiori energie prese dal cervello che deve decidere in modo più veloce possibile se scappare o attaccare.

L’attivazione dei circuiti dello stress lavorativo

Com’è ormai ben noto infatti lo stress non è altro che il nome di oggi per quella che in realtà è una risposta antica quanto l’uomo: di fronte ad un potenziale pericolo, scappo o attacco? Ho le risorse per combattere ad armi pari oppure me la do a gambe?

Altrettanto ben noto ormai è il fatto che il nostro sistema di valutazione fuga-attacco non si è aggiornato con i millenni di permanenza sulla terra perciò prende come segnale di potenziale pericolo tanto una tigre con i denti a sciabola quanto un capo che fuma di rabbia perché ha litigato con la moglie la sera prima.

Si attivano i circuiti dello stress lavorativo insomma ogni qual volta il nostro sistema di rilevazione pericolo individua

  • un segnale di cambiamento,
  • a-normalità,
  • tensione,
  • potenziale disturbo,
  • potenziale aggressione (vera o solo presunta non importa)

E qui nasce il problema: se il pericolo è solo nella nostra testa, abbiamo comunque messo in moto tonnellate di ormoni di stress che sarebbero pronti per essere destinati a scappare o attaccare, quando invece noi siamo obbligati a stare fermi alla scrivania e non fare nulla.

E se anche il pericolo fosse reale, ad esempio il tuo capo o il tuo collega fosse veramente arrabbiato con te per qualcosa che hai fatto, non potresti comunque mettergli le mani al collo salvo finire in galera.

Morale della favola: ogni giorno, per mille milioni di motivi, ognuno di noi attiva più o meno consciamente i circuiti dello stress, lavorativo in particolare.

Nei casi di stress buono il fatto di coinvolgerti operativamente nella realizzazione del tuo obiettivo fa sì che gli ormoni messi in circolo dal sistema di rilevazione pericolo vengano “consumati” nell’azione di raggiungere il tuo obiettivo.

In tutti gli altri casi questo mediamente non succede: le circostanze in cui devi abbozzare, incassare il colpo, mediare, negoziare, non reagire sbraitando di fronte a qualcosa che rappresenta un pericolo reale o anche solo immaginato, sono la maggior parte.

Morale della favola, come una pentola in pressione che non riesce mai a sfogare il gas di troppo, continui ad incassare, incassare, incassare… e poi ti rompi.

Sintomi da stress lavorativo a lungo termine

Per quello che abbiamo visto poco fa, se i sintomi iniziali dello stress lavorativo sono gli stessi, tutto cambia quando la situazione stressante si prolunga nel tempo senza poterle dare sfogo.

Qui cominciano quelli che vengono comunemente considerati i veri e propri sintomi dello stress lavorativo che possono essere di tre tipi:

  1. Sintomi emotivi
  2. Sintomi fisici
  3. Disturbi comportamentali

I sintomi emotivi più tipici di stress lavorativo sono:

  • Agitazione, frustrazione e cambiamenti d’umore repentini
  • La sensazione di sentirsi sopraffatti, come se si stesse perdendo controllo o se ne avvertisse un bisogno maggiore
  • Difficoltà a rilassarsi
  • Scarsa autostima, solitudine, depressione, preoccupazione costante
  • Tendenza a evitare la relazione con altre persone
  • Insoddisfazione generale
  • Irritabilità, impazienza, ipersensibilità
  • Collera, aggressività, ostilità
  • Pessimismo, spossatezza, depressione
  • Sensazione di non farcela, paura, perplessità
  • Insicurezza in se stessi, preoccupazione, ansia.

I sintomi fisici di stress lavorativo più comuni sono:

  • Mancanza di energia
  • Disturbi allo stomaco come diarrea, nausea, costipazione
  • Mal di testa
  • Dolori e tensioni muscolari
  • Dolore al petto e battito accelerato
  • Insonnia
  • Raffreddori frequenti
  • Calo del desiderio sessuale
  • Nervosismo
  • Agitazione
  • Ronzio alle orecchie
  • Mani e piedi freddi
  • Aumento della sudorazione
  • Bocca secca e difficoltà a deglutire
  • Digrignamento dei denti

Tra i disturbi comportamentali legati allo stress lavorativo rientrano invece:

  • Difficoltà di concentrazione, di memoria, pensieri sconclusionati
  • Irrisolutezza e mancanza di progetti a lungo termine
  • Avversione nei confronti di cose e situazioni nuove
  • Confusione
  • Problemi di comunicazione, tensioni, liti, mobbing
  • Sfiducia generale, invidia, gelosia
  • Riduzione della capacità di lavorare in gruppo, isolamento sociale
  • Aumento di infortuni e incidenti
  • Calo del rendimento
  • Iperattività
  • Rinuncia a pause, lavoro nel tempo libero, dipendenza dal lavoro
  • Dipendenze (alcol, nicotina, droghe)
  • Frequenti assenze per malattia
  • Malattie cardiovascolari
  • Malattie gastrointestinali
  • Diabete
  • Malattie scheletriche e muscolari
  • Depressioni e stati di ansia
  • Ulcere.

Insomma, come ormai la PsicoNeuroImmunologia (PNEI) ha dimostrato da tempo, noi esseri umani siamo un complicato groviglio di emozioni, pensieri e materia. Ogni disallineamento fra ciò che vogliamo veramente e ciò che invece siamo costretti ad essere produce presto o tardi dei problemi.

A volte siamo noi stessi che ci costringiamo dentro una situazione che in realtà non vorremmo, altre volte è la realtà esterna. Ma di fatto, ogni volta che c’è un disallineamento fra ciò che sei e ciò che vorresti essere, stai seminando un triste raccolto fatto di sintomi da stress.

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Stress lavorativo: i sintomi da lavoro insoddisfacente

Come ti dicevo all’inizio però, per quanto riguarda il lavoro esistono degli indicatori piuttosto precisi che ti permettono di capire se il tuo è appunto stress da lavoro o un generico frutto di una vita incasinata, quanto la maggior parte degli esseri umani oggi.

I sintomi fisici generali sono sempre gli stessi di quelli di cui abbiamo parlato prima. Ma c’è un indicatore molto chiaro che ti dice se quello che stai facendo è stress dovuto ad un lavoro insoddisfacente.

Se hai la sensazione, per più dell’80% del tuo tempo lavorativo, che quello che stai facendo non ha nessun senso, non porta valore a te né agli altri, allora i tuoi sono sintomi di stress da lavoro.

L’incidenza infatti di un lavoro che non ti sembra avere nessun senso, in termini di benessere complessivo e di felicità personale, è altissima. Lo hanno dimostrato ormai diversi studi.

In questi casi cosa fare?

Non è semplice dare una risposta buona per tutti i casi. A volte è possibile cambiare lavoro, altre volte può non essere così immediato né men che mai semplice.

Ti invito ad approfondire gli altri articoli su questo tema:

Stress lavorativo: i sintomi di lavoro noioso

Diversa è la situazione dello stress generato da lavoro noioso. Esatto hai capito bene: anche un lavoro noioso può creare stress.

Stress infatti non significa solo una cosa tipo isteria da iper lavoro.

Il punto è che un lavoro noioso può drenarti via energie preziose perché non senti che stai facendo qualcosa di utile, perché sei sottospeso o mal impiegato.

A differenza di quello che possono pensare molti, la noia non è un bene superiore. Lo sembra quando sei in un periodo di grandi dispendio di energie, di mancanza di sonno e di grande fatica: in quei momenti può sembrare che non ci sia niente di meglio che un lavoro noioso di poche pretese.

Ma l’essere umano non è fatto per annoiarsi, non sempre, non costantemente. L’uomo nasce come cacciatore, come esploratore, come animale curioso che ha bisogno di continui stimoli e novità. Altrimenti avizzisce.

E questo di fatto è come si sente chi ha sintomi di stress da lavoro noioso: avizzito, impoverito interiormente ed energeticamente.


Leggi anche: Lavoro noioso: perché fa male e come liberartene


Stress lavorativo: i sintomi da lavoro opprimente

Altra diversa situazione è quella di un posto di lavoro in cui ci sono fenomeni più o meno espliciti di mobbing o conflitti sul posto di lavoro più o meno tossico.

Può essere per causa di un capo incapace di leadership o per colpa di colleghi tossici o per situazioni di altissima competizione, oggi più che mai considerata la volubilità del mercato e dei posti di lavoro.

In questo caso le sfumature dei sintomi di stress da lavoro sono più verso l’ansia o la rabbia, spesso repressa in ufficio e troppo spesso sfogata dove non si dovrebbe, tipo in famiglia.

Anche in questo caso dovrai valutare attentamente per capire se è possibile in qualche modo da parte tua agire per cambiare la situazione internamente oppure se per forza di cose l’unica soluzione buona sarebbe quella di cambiare lavoro. In questo caso bisognerà che tu ti armi di un buon piano d’azione e di strumenti adeguati. Te ne parlo in dettaglio in quest’altro post: Odio il mio lavoro… Come sopravvivere a un lavoro che ti prosciuga l’anima

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2 commenti su “Sintomi stress da lavoro: quali sono e come liberartene”

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Erica Zuanon

Erica Zuanon

Ex frustrato Ingegnere-ma-volevo-fare-altro, oggi realizzata Content Strategist, Career Coach & Innovation Trainer, guido Aziende e Lavoratori ad affrontare con successo e autorealizzazione le sfide del cambiamento lavorativo nel mondo 4.0 attraverso il metodo proprietario CREEA®. Autrice di Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale, ho ideato il progetto Azione IKIGAI per sostenere chi è alla ricerca del proprio perché professionale ma non sa come fare. 

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