Un italiano su due è stressato dal lavoro: a confermarlo la ricerca “The Workforce View 2020 – Volume Uno” realizzata da ADP, multinazionale leader nell’ambito della gestione delle risorse umane nel 2020. Peggiorata dallo tsunami COVID, la situazione di oltre il 40% del mondo lavorativo italiano è fatta di ritmi di lavoro eccessivi, paura di perdere il posto e smart working forzato che hanno messo a dura prova i lavoratori.
Stressato dal lavoro un italiano su due: le ricerche Inail e ADP
Lavoro, che stress…! Secondo una ricerca dell’Inail in Europa, lo stress da lavoro colpisce circa 40 milioni di lavoratori, di cui 9 milioni solo in Italia.
I dati mostrano inoltre che gli italiani soffrono di questo problema molto più dei lavoratori di altri paesi. I 9 milioni di lavoratori stressati in Italia corrispondono infatti a una percentuale del 41%, praticamente il doppio di quel 22% che viene preso in considerazione come media dell’Unione Europea.
In Italia in particolare, nella fascia di età fra 45 e i 55 anni, c’è la più alta percentuale di persone stressate dal proprio lavoro. Le più a rischio sono le donne, quelli che hanno contratti precari e chi lavora oltre le 50 ore a settimana.
Le statistiche mostrano che lo stress da lavoro è in continua crescita, il che è anche piuttosto facilmente comprensibile, stante il periodo che stiamo vivendo. Il fatto però di limitarsi a dire che “Sono stressato dal lavoro ma non ci posso fare niente” non è solo limitante.
Se sei stressato dal lavoro può arrivare a risentirne in modo importante la tua salute: lo stress può portare a problemi cardiaci, disturbi del sonno, sintomi depressivi e altro ancora.
Insomma, lo stress da lavoro non è una malattia ma può diventarlo.
E sicuramente comporta una perdita di produttività, di efficienza, di lucidità che possono rischiare di danneggiare ulteriormente la tua situazione professionale.
Stressati dal lavoro – e dal COVID
Se già i numeri non erano per l’Italia esattamente positivi, il Covid 19 ha peggiorato la situazione. La ricerca The Workforce View 2020 di ADP, multinazionale leader nell’ambito della gestione delle risorse umane, conferma quanto si sente nell’aria da tempo. Ritmi di lavoro eccessivi, paura di perdere il posto e smart working forzato hanno messo a dura prova i lavoratori.
Un italiano su 4 si sente stressato dal lavoro praticamente ogni giorno. E un italiano su 2 (il 44%) vive una situazione di stress almeno una volta alla settimana, spesso anche per due o tre giorni. Solo il 18% prova malessere poche volte al mese, mentre un fortunato 12% dichiara di non sentirsi mai stressato.
L’età più probabile per finire vittime di stress da lavoro? Fra i 35 e 54 anni.
E tutto questo ha effetti con un costo economico, in termini di giornate di lavoro e produttività perse, che l’Oms stima in un trilione di dollari, 20 miliardi di euro l’anno solo in Europa.
Ma che significa stressato dal lavoro esattamente?
Stressato, in senso esatto significa sottoposto a stress, che ha subìto uno stress, che è in una condizione di stress. Anche quando ti alleni in palestra sottoponi a stress i tuoi muscoli. Qual è il problema quindi?
Ci sono due forme di stress: la prima è l’eustress, che ci consente di dare il meglio di noi dal punto di vista della concentrazione, dell’attenzione e dell’investimento delle nostre risorse per il raggiungimento di un obiettivo.
La seconda è il distress, ossia uno stress prolungato, acuto e costante, che comporta una sofferenza psico-fisica che si manifesta con paura, ansia, insicurezza, timore di perdere il controllo di noi e di ciò che ci circonda. Questo è lo stress che ti fa sentire esaurito, estenuato, logorato, provato, usurato.
Stressato dal lavoro spesso significa:
- avere i nervi sempre a fior di pelle,
- fare una fatica tremenda a prendere sonno,
- sentirsi male solo a pensare che arrivi lunedì,
- mangiare a tutte le ore del giorno,
- provare un malessere generalizzato che va dall’ansia a veri e propri attacchi di panico
- per non parlare della mancanza di lucidità, sintomo tipico di un eccessivo carico mentale tipico di chi è stressato dal lavoro.
Troppo spesso si pensa che questi disturbi siano solo di tipo fisico, quando invece il responsabile è in realtà lo stress. E una delle cause più frequenti dello stress è proprio il lavoro. Un lavoro insoddisfacente è per moltissimi lavoratori una fonte di grande stress sotto cui tanti covano il desiderio di cambiare lavoro ma senza sapere bene che lavoro fare diversamente.
Come ti accorgi di essere stressato da lavoro?
Diciamocelo senza tanti giri di parole: lo stress è stress.
E quando sei stressato per una parte della tua vita, con ogni probabilità quello stress te lo trascini anche in tutto il resto delle aree: se sei stressato per causa del lavoro, con ogni probabilità sarai stressato anche nella relazione di coppia o con i figli. E viceversa.
In realtà, il viceversa è meno potente: moltissime persone che amano il proprio lavoro trovano nel lavoro un rifugio da stress e disagio che provano in altre aree della vita.
E questo ci mette decisamente sulla buona strada per riconoscere in modo piuttosto sicuro se quello che stai provando è stress da lavoro o altro.
I fattori scatenanti dello stress da lavoro
I fattori scatenanti lo stress da lavoro vero e proprio (e quindi che ti permettono di poter accedere ad una diagnosi di stress da lavoro correlato), sono principalmente:
- fattori dovuti al ruolo che ricopri in azienda: stress per eccesso di responsabilità oppure – come nel poco conosciuto caso di BOREOUT – stress che deriva da una mancanza di responsabilità, tipica di un lavoro noioso, ripetitivo, non all’altezza delle tue qualifiche, competenze e qualità
- criticità nei rapporti interpersonali con i colleghi e/o il datore di lavoro (fino all’estremo del mobbing)
- clima lavorativo pesante o pressante (il cosiddetto ambiente di lavoro tossico);
- criticità nell’interfaccia con l’esterno (tipico il caso di Burnout di chi è a stretto contatto con il pubblico);
- limitazioni o problemi nella possibilità di fare carriera (mancanza di stimoli di crescita, mancanza di possibilità di accedere a ruoli migliori)
- fattori intrinseci al lavoro (carichi di lavoro inadeguati o legati alla tipologia di lavoro come ad esempio lavori notturni, lavori in condizioni particolari ecc.)
- carenze infrastrutturali (scarsa igiene nell’ambiente di lavoro; presenza di barriere architettoniche; poca illuminazione, scarsa qualità dell’aria; presenza eccessiva di umidità; condizioni termiche avverse).
Come riconoscere lo stress da lavoro
“Sono stressato”, “Questo lavoro mi stressa a morte” o “non ce la faccio più, sono stritolato dallo stress a lavoro”.
Già da molti anni gli psicologi del lavoro hanno evidenziato che nell’uomo moderno il contesto sociale e lavorativo è quello maggiormente in gradi di attivare reazioni di stress.
Il cosiddetto “burnout”, il termine inglese per chiamare lo stress da lavoro, è un vero e proprio collasso emotivo ed energetico dovuto al troppo impegno lavorativo.
Il burnout uccide la motivazione al lavoro ed è pericoloso per la nostra salute generale.
Quando lo stress da lavoro è una malattia professionale vera e propria
Negli ultimi anni, da che è stato introdotto nella normativa della Salute e Sicurezza dei lavoratori lo stress da lavoro correlato, l’INAIL ha cominciato a riconoscere lo stress da lavoro correlato come una vera e propria malattia che può condurre ad una serie di tutele economiche per il lavoratore che ne è stato colpito, purché appunto si riesca a dimostrare che le cause della condizione di stress sono puramente di origine lavorativa.
Sintomi dello stress da lavoro correlato
I sintomi di chi è stressato dal lavoro sono i tipici sintomi dello stress e c’è poco da discutere.
Possono andare da un mal di testa ricorrente fino all’estremo opposto della sindrome depressiva.
Lo stress da lavoro correlato, così come è inteso nelle ricerche istituzionali, si configura come una malattia professionale, con ripercussioni serie sia dal punto di vista fisico che psicologico. Una malattia vera e propria che viene presa in considerazione dall’Inail. Tra i sintomi e le conseguenze più comuni per i lavoratori sottoposti a stress l’Inail segnala disturbi gastrointestinali e cardiovascolari, affaticamenti e depressioni che possono portare alla perdita di oltre il 50% delle giornate lavorative.
E questo senza considerare il calo di rendimento che sempre accompagna un lavoratore sotto stress.
Ma per capire se è il lavoro è LA causa del tuo stress e non semplicemente un attore coprotagonista, c’è una cosa molto semplice da chiederti: mediamente, quanta parte del tuo tempo lavorativo ti ritrovi a vivere nella sensazione che il tempo non esiste, immergendoti completamente in quello che fai e trovandoci soddisfazione?
Prova a immaginare se tu potessi fare il tuo lavoro senza venire mai interrotto, senza nessuno mai che ti chiama o ti chiede niente: solo tu e il tuo lavoro. Nessuna scocciatura, nessun problema, solo tu e il tuo lavoro.
Se questa situazione ti fa venire gli occhi a cuore allora puoi stare ben tranquillo: stai facendo il lavoro giusto per te e ogni forma di stress da lavoro che stai vivendo dipende da qualche disorganizzazione o disallineamento nella tua vita lavorativa che però si può risolvere anche piuttosto facilmente.
Lo stress da lavoro in questi casi appare per diversi fattori: l’ansia del risultato, eccessiva mole di lavoro, senso di frustrazione per via di guadagni poco soddisfacenti, una carriera che stenta a decollare nonostante i sacrifici, la preoccupazione di non poter coniugare al meglio lavoro e vita privata o magari lo smart working forzato.
In tutti questi casi con una buona consulenza di carriera o di lean management è sicuro che individui una serie di problemi e fattori che stanno facendo grippare la tua vita lavorativa. Ed è certo che puoi stilare un piano d’azione per risolverla. Non dico sarà facile né veloce, ma dico che una strada c’è e si trova. Il resto è solo questione di disciplina nel percorrerla.
Cosa molto diversa invece è se scopri (o magari già sapevi) che il problema è che tu NON stai facendo il lavoro giusto per te. Magari già sai di dover o voler cambiare lavoro ma non sai se e come fare.
Qui la situazione diventa più complicata perché richiede di fare un tuffo dentro di te.
Come curare lo stress da lavoro
Non sono un medico e non è mio compito dirti come curare lo stress da lavoro. Ma per esperienza posso dirti che non si cura con psicofarmaci, tranquillanti, ansiolitici o altro. Queste sono false soluzioni peché agiscono sull’effetto, non sulla causa.
Per risolvere lo stress da lavoro alla radice serve costanza, determinazione, giusti strumenti, persistenza, voglia di fare chiarezza dentro di sé.
Serve voglia di alzare gli occhi al cielo per puntare al proprio miglior futuro e non semplicemente accontentarsi di quello che la vita ti propone.
Serve diventare sordi a tutta la propaganda che c’è in giro che vuole farti giocare al ribasso, essere una macchina consumistica, toglierti l’anima, darti il finto potere di dire tutto quello che vuoi sui social ma in realtà togliendoti ogni possibilità di capire chi veramente sei e cosa sei venuto a fare in questa vita.
Quando cominci a pensare al lavoro come via maestra di crescita personale anziché come un semplice mezzo per pagare le bollette, tutto cambia.
Il grado di soddisfazione o insoddisfazione che provi nel tuo lavoro diventa il sistema di rilevazione che ti dimostra se sei allineato con la miglior versione di te stesso.
Il modo per liberarsi dallo stress da lavoro
Cosa fare quindi se hai capito che il tuo stress è vero e proprio stress da lavoro e il motivo è che quello che stai facendo non è il lavoro giusto per te né la vita che volevi?
Quelli che seguono sono una serie di articoli da cui cominciare la ricerca delle tue risposte. Prendile come una lanterna con cui cominciare ad esplorare nuove opportunità.
- Reskilling o riqualificazione Lavorativa: cos’è e perché ti serve (soprattutto se in questo momento HAI un lavoro)
- Come trovare il lavoro giusto anche se non hai idea di cosa vorresti
- Cambiare lavoro o non cambiare lavoro? Come decidere e cosa fare per non sbagliare
- Lavoro noioso: perché fa male e come liberartene
Purtroppo la maggior parte di noi si è così abituata a vivere una vita “testa bassa e lavorare” che nemmeno si permette più di pensare e sognare a dove vorrebbe essere domani.
Al più ormai ci si riduce a pensare che “domani magari vinco all’enalotto e così non ci penso più”.
Questa prospettiva così limitata, senza sogni, senza speranze, senza motivazione è esattamente il frutto di un intero sistema educativo e lavorativo creato a tavolino negli ultimi secoli per produrre uomini in serie, forza lavoro obbediente e senza troppe pretese.
MA
Oggi che quel sistema è entrato in crisi…
Oggi che ci sono robot ancora più obbedienti e con pretese pari a ZERO…
Oggi tu DEVI alzare la testa e guardare al tuo futuro, pretendendo da te stesso di crearlo a tua immagine e somiglianza.
Il mondo sta cambiando sempre più velocemente.Quello che una volta bastava per avere risultati, oggi non basta più.
La buona volontà, la dedizione, il duro lavoro non sono sufficienti per sfidare con successo il mercato globale e iper tecnologico.
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4 commenti su “Stressato dal lavoro un italiano su due: come combattere lo stress da lavoro”
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