Può succedere di sentirsi un po’ svuotati, avere poche energie, poca motivazione sul lavoro, la sensazione di essere schiacciati dagli impegni: questi potrebbero però essere indicatori di qualcosa di più grave che una semplice situazione di stress, dei veri e propri sintomi di sindrome da Burnout.
Alla base possono esserci diverse ragioni: scadenze fitte e pressanti, problemi con i colleghi di lavoro, motivi di preoccupazione e stress familiare.
A differenza del “normale” stress da lavoro, per il burnout da lavoro non basta una semplice vacanza o un pò di relax. Gli esperti hanno visto che i sintomi da sindrome di burnout che vanno avanti a lungo termine si trasformano in un vero problema di salute che può diventare una malattia cronica. Cambiare lavoro in questi casi forse è l’unica cosa sensata da fare. Ma è importante muoversi con i piedi di piombo per non fare scelte azzardate, soprattutto se non hai le idee chiare su che lavoro fare d’altro.
Sindorme da burnout: cos’è esattamente
Il termine burnout è apparso la prima volta nel mondo dello sport, nel 1930, per indicare l’incapacità di un atleta, dopo alcuni successi, di ottenere ulteriori risultati e/o mantenere quelli acquisiti. Il termine è stato poi ripreso dalla psichiatra americana C.Maslach nel 1975, la quale ha utilizzato questo termine per definire una sindrome i cui sintomi evidenziano una patologia comportamentale a carico di tutte le professioni ad elevata implicazione relazionale.
La sindrome di burnout o «dell’esaurimento da lavoro» è ora tecnicamente definita come la risposta ad uno stress emotivo cronico e persistente, caratterizzato da tre elementi distintivi:
(1) ESAURIMENTO FISICO ED EMOTIVO – E’ dovuto alla percezione delle richieste come eccessive rispetto alle risorse disponibili. E’ la sensazione di aver oltrepassato i propri limiti sia fisici sia emotivi, sentendosi incapaci di rilassarsi e recuperare. L’esaurimento emotivo è la caratteristica centrale del Burnout e la manifestazione più ovvia di questa complessa sindrome.
(2) DEPERSONALIZZAZIONE Cioè la tendenza a considerare le persone come oggetti. Questi atteggiamento di distacco, cinismo e freddezza costituiscono il tentativo di proteggere se stessi dall’esaurimento e dalla delusione.
(3) RIDOTTA REALIZZAZIONE PERSONALE Cioè la sensazione che nel lavoro a contatto con gli altri la propria competenza e il proprio desiderio di successo stiano venendo meno. La persona si percepisce come inadeguato e incompetente e perde la fiducia nelle proprie capacità di realizzare qualcosa di buono.
Sindrome da burnout: i segnali da tenere d’occhio
Secondo Christina Maslach, professoressa di psicologia all’Università della California, Berkeley, che ha condotto uno studio sul burnout, i segnali di questo malessere sono:
1- Sentirsi prosciugati emotivamente, soffrire di nausea, non riuscire a dormire e a superare banali malattie come il raffreddore
2 – Sentirsi alienati dai colleghi e dai capi, sentirsi costantemente sottovalutati o ostracizzati
3 – Avere la sensazione di non riuscire a dare il meglio
Quando le persone cominciano ad avere questo genere di problemi sul lavoro non è infrequente l’assenteismo, commettere errori, essere distratti. A volte si diventa aggressivi anche con chi in genere si va d’accordo.
Perché la sindrome da burnout non è solo un’impressione
Si è pensato a lungo che il burnout fosse un problema della persona, un disturbo dovuto a difetti/caratteristiche del carattere, del comportamento o della sua capacità lavorativa.
Maslach e Leiter (1999) invece sostengono che il Burnout è dovuto principalmente a fattori oggettivi dello stress professionale. Vari studi hanno dimostrato che il burnout non è un problema dell’individuo in sé, ma del contesto sociale nel quale opera. Quando l’ambiente di lavoro non riconosce l’aspetto umano del lavoro, il rischio di burnout aumenta.
La sindrome del Burnout ha maggiore probabilità di svilupparsi in situazioni di forte divario tra la natura del lavoro e la natura della persona che svolge quel lavoro.
Le più comuni cause di burnout al lavoro
Sul lavoro ci sono una serie di fattori di stress che possono sfociare nel burnout e possono essere la causa di esplosioni di rabbia nei confronti di colleghi o clienti o di familiari; perdita di appetito e passione per le cose che una volta erano amate; incapacità di trovare una motivazione. Ecco quali sono le più diffuse cause di burnout al lavoro:
- Nuovi software, cambiamenti organizzativi, cambiamento di mansioni
- Termini e scadenze irrealistici
- Frequenti conflitti nella programmazione del lavoro o interruzioni
- Programmi che cambiano spesso
- Per chi fa lavori manuali l’esposizione alle intemperie e il sollevamento di carichi pesanti
- Aumento di responsabilità senza la giusta compensazione
- Difficili interazioni con colleghi o clienti
Come si sviluppa la sindrome da burnout
A quanto hanno visto gli studiosi ci sono degli step progressivi che portano, quasi invariabilmente, al nascere della sindrome di burnout.
Non servono chissà quali grandi cose, come puoi vedere dall’infografica tratta sempre dal congresso FIMMG METIS.
Sintomi fisici di Burnout
I principali sintomi fisici da sindrome di burnout sono:
- stanchezza
- necessità di dormire molto più del solito
- irritabilità
- dolore alla schiena
- cefalea
- stanchezza agli arti inferiori
- dolori viscerali
- diarrea
- inappetenza
- nausea
- vertigini
- dolori al petto
- alterazioni circadiane del ritmo sonno-veglia
- crisi di affanno
- crisi di pianto
Sintomi comportamentali di Burnout
Oltre ai sintomi fisici ci sono anche sintomi comportamentali tipici di chi soffre di sindrome da burnout
- Assenteismo
- Alta resistenza ad andare a lavoro ogni giorno
- Notevole affaticamento dopo il lavoro
- Guardare frequentemente l’orologio
- Difficoltà a scherzare sul lavoro, talvolta anche solo sorridere
- Tabagismo, alcol, sostanze psicoattive, eccessivo uso di farmaci
Test per riconoscere se soffri di sindrome di Burnout
Fatto salvo l’ovvio, solito, fatto che se pensi di avere problemi di burnout, la persona giusta a cui rivolgerti è sempre e solo il medico, ti riporto di seguito due test che puoi fare da solo per una prima autovalutazione dei sintomi di burnout.
Il primo è il Questionario MASLACH del Burn Out. Il secondo invece è il test breve di Potter:
5 Consigli per alleviare i sintomi da sindrome di burnout
Secondo gli studiosi ecco 5 consigli per mitigare e alleviare i sintomi del burnout.
1) Piccole liste
Quando si è esauriti emotivamente ci si sente sopraffatti e spesso si continua a rimandare (e ci si rimprovera per questo). Il semplice iniziare a fare piccole cose , senza porsi obiettivi irraggiungibili, può avere un grande impatto sul proprio benessere personale. Alcuni studi hanno dimostrato che impostare e raggiungere piccoli obiettivi porta all’aumento di dopamina nel cervello e un progresso costante può aumentare l’impegno delle persone nel lavoro e la loro felicità durante la giornale lavorativa. Quindi come si può fare? Agire a piccoli passi. Il suggerimento è di compilare una lista delle cose da fare, dividendo ogni attività in piccole parti e man mano che i compiti vengono eseguiti spuntare la lista. Progredire (anche lentamente) fa stare meglio.
2) Prenditi tempo per recuperare
Gli esperti sono concordi nel sostenere che staccare la spina è un trucco veloce per alleviare il burnout. L’ideale sarebbe concedere a se stessi un’intera giornata facendo quel che più ci piace, andando a letto presto la sera per riposare una notte intera. Non sempre però è possibile, soprattutto quando ci si trova di fronte a scadenze importanti o se si deve assistere un parente malato. È importante però prendersi comunque piccoli momenti, anche solo una passeggiata o una pausa pranzo un po’ più lunga. È bene concedersi una pausa di 5 minuti ogni 20, magari al termine di ogni piccolo singolo compito.
3) Parla con qualcuno
Un antidoto efficace contro il burnout è interagire con gli altri. «Abbiamo scoperto che per la salute e il benessere psicofisico è molto meglio avere rapporti con gli altri piuttosto che essere isolati. Gli altri rappresentano una risorsa preziosa» spiega al New York Times Christina Maslach, professoressa di psicologia all’Università della California, Berkeley. Se al lavoro c’è un collega di cui ci si fida molto si può anche provare a discutere con lui su come affrontare i problemi lavorativi
4) Un hobby lontano dal lavoro
Coltivare un hobby al di fuori del lavoro grazie al quale è possibile decomprimere lo stress e dissociarsi temporaneamente dall’attività lavorativa può essere molto utile e dà sollievo allo stress. Non deve essere nulla di specifico, basta anche una semplice attività fisica
5) Telelavoro
Se si ha la possibilità di lavorare in remoto, questo è un ottimo modo per ridurre lo stress. Lavorare fuori dall’ufficio permette di provare a svolgere la propria attività in uno spazio tranquillo e ne beneficia la creatività. Una soluzione questa che può anche consentire di trascorrere qualche ora all’aperto, anche se non è da dimenticare che il modo migliore per combattere il burnout è stare a contatto con gli altri, quindi il telelavoro andrebbe fatto ogni tanto
1 commento su “Sindrome da burnout: sintomi e segni per capire se sei “bruciato dal lavoro””
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