VOGLIO CAMBIARE LAVORO: la guida definitiva per non cadere dalla padella alla brace e fare la scelta giusta

voglio cambiare lavoro

Voglio cambiare lavoro: quando questo pensiero attraversa la tua mente per la prima volta, nulla è più come prima.  Passiamo più di un terzo della nostra vita lavorando e se nel nostro lavoro proviamo frustrazioni e insoddisfazioni, ne risente tutto il resto: siamo più nervosi, meno disponibili, più irritabili nelle relazioni, meno lucidi e propositivi nelle nostre scelte, abbiamo meno capacità di guardare proattivamente al futuro.

Se la situazione è particolarmente acuta o dura da ormai tanto tempo siamo a rischio di sintomi da stress da lavoro  o addirittura di burnout da lavoro.

In queste condizioni è più che logico e umano pensare: Basta, non ce la faccio più, voglio cambiare lavoro. Ma il rischio di cadere dalla padella alla brace e ritrovarti troppo tardi a capire di aver sbagliato a cambiare lavoro sono concreti e ti trattengono dal prendere una decisione.

Del resto, anche rimanere congelati in una situazione insoddisfacente, incerto perché non sai che lavoro fare d’altro o come fare un salto senza rischiare di perdere tutto ciò che di buono hai conquistato fin qui, non è decisamente un buon modo di vivere.

Per questo è indispensabile avere una mappa precisa del processo di cambiamento lavorativo: non è sufficiente prendere la decisione di cambiare lavoro e buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non è una questione di coraggio ma di strategia. Se ti limiti a seguire – o non seguire – il tuo coraggio rischi con ogni probabilità di andare fuori strada, di sprecare occasioni preziose, buttare tempo e soldi.

Hai invece bisogno di chiarezza massima e di lucidità: ti serve conoscere le domande giuste prima di decidere se cambiare lavoro, ti serve sapere quali sono gli strumenti che hai realmente a disposizione e come usarli al meglio. E devi stabilire una diversa strategia da adottare a seconda della tua fase di vita: cambiare lavoro a 30 anni, cambiare lavoro a 40 anni o cambiare lavoro a 50 anni sono condizioni molto diverse e richiedono una strategia adeguata alla situazione.

Voglio cambiare lavoro perché… odio il mio lavoro!

Quando arrivi a quel momento di picco di frustrazione che ti fa dire voglio cambiare lavoro, sei in una condizione molto sfavorevole: scegliere nella fase di picco massimo della frustrazione è una pessima decisione.

Vale per qualsiasi cosa nella vita ma vale a maggior ragione nel lavoro.

Quando siamo preda di emozioni negative intense la nostra lucidità razionale viene offuscata pericolosamente. In quei momenti la nostra è una risposta di reazione, non di scelta ponderata.

Come il toro che vede rosso davanti al torero, prestando il fianco alla spada che può ferirlo anche gravemente, se decidi di cambiare lavoro sull’onda dei tuoi sentimenti negativi rischi di prendere scelte azzardate.

Nelle fasi di reattività infatti non solo tendiamo a vedere le cose in modo distorto, ma viene a mancare quella preziosa capacità umana di ponderare i pro e i contro, di analizzare con distacco e valutare le vere opzioni disponibili.

Per questo è fondamentale che tu riesca a distinguere se l’urlo “Voglio cambiare lavoro” è solo uno sfogo momentaneo, l’effetto di una rabbia momentanea o di uno stress da lavoro prolungato, oppure se è un segnale inequivocabile di risveglio ad una nuova vita.

Cambiare lavoro spesso significa anche cambiare vita da molti punti di vista: nuove condizioni di lavoro, nuovi colleghi, nuove dinamiche personali e relazionali, nuove routine, nuovo tragitto, nuove cose da imparare. E questo può spaventare.

Devi essere certo del perché vuoi cambiare lavoro per evitare di finire come quelli che sognano l’amante, la trovano, credono di aver trovato il “vero amore”, lasciano la persona con cui stanno salvo accorgersi in breve tempo che la nuova relazione con l’amante non è tanto diversa da quella della precedente relazione.

Come ricordano bene i saggi di ogni parte del mondo, non è sufficiente cambiare posto, cambiare vita o cambiare lavoro per risolvere i tuoi problemi. Non se la causa dei tuoi problemi è dentro di te.

Il che non significa certo che tu debba essere una cattiva persona, anzi tutt’altro. Ma è sufficiente che anche solo tu abbia poca o nessuna chiarezza dei tuoi valori, del tuo vero valore personale o che tu sia uno dei milioni di persone che, per forza di cose e per casi della vita ha dimenticato quasi completamente chi è davvero e quali sono le sue vere passioni.

Leggi anche: Come trovare il lavoro giusto anche se non hai idea di cosa vorresti

Niente di più facile, in queste condizioni, ritrovarti dentro una vita e un lavoro che non sono veramente tuoi, costretto a convivere con quella spiacevolissima sensazione di non essere mai al posto giusto, come se stessi vivendo la vita di qualcun altro. Solo che non sai bene che cos’altro di diverso vorresti.

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Come distinguere se vuoi cambiare lavoro per reazione o perché è davvero il momento di voltare pagina

Chiarito quanto e perché è fondamentale avere chiare le ragioni che ti spingono a voler cambiare lavoro, vediamo di capire come riconoscere la condizione in cui sei.

Normalmente, quando si tratta solo di uno sfogo momentaneo o di una condizione temporanea, potresti ritrovarti ad avere degli slanci “iper attivi” in cui con piglio deciso prendi magari in mano il tuo curriculum oppure fissi le vetrine delle agenzie di lavoro interinale o passi nottate a guardare annunci online, su Linkedin o sui giornali della tua zona. Ma poi, svanito il momento di picco, ti ritrovi di nuovo per giorni o settimane assorbito dal tuo lavoro, dalle cose da fare, dalle riunioni o dai tuoi impegni della tua vita lavorativa. E per diversi giorni o settimane non pensi quasi più alla tua idea iniziale.

Se questa è la tua condizione allora è possibile che ci sia per te parecchio margine di miglioramento nella tua condizione attuale. Oppure, caratterialmente o per condizione, sei una persona che tende a “surriscaldarsi” in fretta ma è più la reazione tipica da can che abbia ma non morde.

Molto ma molto diverso è invece il caso di chi trova che alzarsi al mattino per andare al lavoro è sempre più faticoso, al limite dello sforzo titanico. Le ore in ufficio sembrano interminabili, il carico di lavoro sembra schiacciarti a terra, ti ritrovi insoddisfatto e frustrato a morte a prescindere da quanto hai combinato durante la giornata e alla notte dormi poco e male. Persino il pranzo con la suocera ti sembra preferibile al dover tornare al lavoro ma ti sembra di non poter fare nulla di diverso che cercare di continuare a respirare e andare avanti lo stesso perché non vedi alternative.

Questa condizione di rassegnazione, questo sentirti piegato dentro una situazione che non puoi cambiare è un segno che devi intervenire quanto prima.

Leggi anche: Non riuscire a cambiare lavoro può diventare un problema per la salute?

Vorrei cambiare lavoro ma non so se è la scelta giusta

Molto spesso, quando sei nella condizione di rassegnazione è perché dentro di te si è creato un conflitto che non riesci a risolvere. Nel career coaching si chiama crisi di autogoverno. È quella condizione di stallo in cui ti sembra di continuare a girare in tondo fra problemi e soluzioni che non ti convincono.

Quella condizione in cui i pro sembrano essere esattamente equivalenti ai contro e non riesci a far pendere l’ago della bilancia né dall’una né dall’altra parte.

cambiare lavoro indeciso

Il pensiero chiave alla base di questa condizione è che non ti senti sicuro che cambiare lavoro sia realmente la scelta giusta.

Ci sono diversi motivi per cui nasce il dubbio che cambiare lavoro, per quanto tu lo vorresti, non sia la scelta più giusta da fare.

I motivi che ti fanno temere che cambiare lavoro non sia la scelta giusta spesso dipendono dal motivo principale per cui pensi che vuoi cambiare lavoro.

Voglio cambiare lavoro per avere più probabilità di trovare lavoro

Se in questo momento sei senza lavoro oppure ti trovi in un settore che scricchiola per la crisi, potresti pensare di voler cambiare lavoro per avere più opportunità. Cambiare lavoro o cambiare proprio settore lavorativo richiede un lavoro molto attento di reskilling o riqualificazione professionale  per assicurarti di non dare per scontato niente di ciò che puoi portare sul mercato e dunque il vantaggio competitivo che potresti assicurarti.

Assicurati, se ti trovi in questa condizione, di valutare in modo lucido e non approssimativo la situazione in cui ti trovi: a volte non è l’intero settore in crisi, come i media o le chiacchiere possono far credere. A volte, anche in settori o aziende apparentemente in crisi, vale la pena indagare per capire se non sia per te possibile proprio trasformare un problema in un’opportunità. L’argomento sarebbe molto vasto, puoi approfondire il tema nella mia pagina dedicata al Lean Innovation.

Voglio cambiare lavoro perché guadagno troppo poco

Se il pensiero di cambiare lavoro deriva dal fatto che in questo momento stai guadagnando troppo poco per quello che ti serve, allora una domanda importante da farti è: rispetto a quanto chiede il mercato, il valore che io posso proporre può davvero essere pagato di più?

A volte le persone pensano che siccome gli servono più soldi, questo è un motivo sufficiente per cercare un diverso lavoro. Ma dimenticano che il mercato non ti paga in funzione dei tuoi bisogni. Ti paga invece in funzione del valore che sai portare. Perciò, se desideri guadagnare di più, innanzitutto chiediti se sai portare un valore alto abbastanza nel mercato per essere pagato di più. Se così non fosse, non ti demoralizzare e invece agisci: ci sono oggi tantissime opportunità anche a costo zero, per migliorare le tue conoscenze, le tue competenze e le tue abilità, così da aumentare il valore che porti nel mercato.

Attenzione a chi si approfitta del desiderio di cambiare lavoro per mancanza di soldi

Un rischio molto concreto per tutti coloro che sono insoddisfatti del proprio lavoro ma in particolare per chi ha bisogno di arrotondare lo stipendio e guadagnare di più, è finire vittima di tutti i “gatto&volpe” che spuntano con offerte fantasiose ad ogni angolo del web.

Attenzione quindi a chi ti propone di far lavorare i tuoi soldi per te. Non è molto diverso dal proporti di seminare le tue monete d’oro in giardino per veder crescere un rigoglioso albero di monete sonanti!

Articolo “Offresi lavoro con truffa annessa”, inchiesta de ‘Il Salvagente’ con Sol Cgil Firenze sul mondo degli annunci (ingannevoli) di lavoro.

Voglio cambiare lavoro perché qui dove sono è impossibile fare carriera

Sei intraprendente e sei pronto ad affrontare nuove sfide in un nuovo ruolo, di maggiore responsabilità. Ma forse l’azienda è troppo piccola o forse quel posto è tenuto “al caldo” per il figlio, il nipote, il fratello o l’amante del capo…

Questa è una delle condizioni più “pulite” per decidere di cambiare lavoro. Ognuno di noi ha diritto ad una vita professionalmente realizzante e soddisfacente. Se ti trovi in questo caso, disciplinati a non farti distrarre dal senso di ingiustizia e di impotenza.

La vita non è giusta. Non sempre. Ma se lavori al tuo progetto di cambiamento lavorativo con strategia e determinazione, arriverai sicuramente a realizzare una condizione professionale all’altezza di ciò che sogni e meriti.

Non buttarti in nessuna scelta diversa senza un piano lucido e attento. Evita di muoverti sull’onda delle emozioni negative. Il tuo futuro merita un progetto di carriera adeguato e realizzabile.

Voglio cambiare lavoro non ce faccio più

Una categoria che conosco molto bene è quella di chi ha un lavoro, anche ben pagato, ma sente che non ha nessun senso, a prescindere da quanto sta guadagnando. Può essere che una volta aveva un senso e oggi non lo ha più perché qualcosa è cambiato in azienda, nella direzione o nelle politiche della tua azienda. Oppure magari un senso non lo ha mai realmente avuto per te ma ti ritrovi a 40 anni a fare i primi bilanci della tua vita e non senti di poter più accettare quello che, quando eri più giovane, eri disposto ad accettare.

A volte succede che sei stato assunto perché sei bravo a fare certi lavori ma non necessariamente questo corrisponde a quello che vorresti fare davvero.

Forse sei esperto nelle vendite, ma preferiresti essere nel marketing. Sei bravissimo a creare fogli di calcolo e presentazioni di PowerPoint, ma preferiresti incontrare i clienti di persona invece di star seduto davanti allo schermo di un computer tutto il giorno.

Oppure ti sei trovato a gestire pratiche su pratiche quando invece tu saresti una persona che ama la vita all’aria aperta.

A volte succede che sei stato costretto dalle circostanze della vita a cogliere l’eredità di qualcuno e prendere una professione che mai avresti scelto, se fossi stato libero di scegliere.

Ma ad un certo punto la tua anima si ribellerà. Comincerà con segnali sottili e delicati ma potrebbe arrivare ad urlarti nelle orecchie con sintomi psicofisici di ogni genere, malesseri, a volte vere e proprie malattie.

Il che è doppiamente un danno: più a lungo ignori la voce della tua anima, più lei sarà costretta ad urlare forte e più difficile sarà per te cambiare lavoro perché diventi sempre più specializzato e dunque vincolato dai tuoi stessi risultat, in un campo che in realtà non ti rappresenta davvero.

Come disse una volta Steve Jobs, “L’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non l’hai ancora trovato, continua a cercare. Non accontentarti.

Il problema più grande di chi è in questa condizione è la convinzione che “ormai è troppo tardi”, ho il mutuo da pagare, non posso fare scelte azzardate, cosa direbbero gli altri, “i miei ne morirebbero” e poi comunque non ho il titolo per fare quello che vorrei veramente.  

A chi si trova in questa situazione la mia storia personale dimostra chiaramente che è possibile superare tutti questi ostacoli con un piano di reskilling o riqualificazione professional efficace. Non è facile e non è semplice. Ma ne vale decisamente la pena.

Leggi anche: Reskilling o riqualificazione Lavorativa: cos’è e perché ti serve (soprattutto se in questo momento HAI un lavoro)

Il mio lavoro è mortalmente noioso, voglio cambiare

Hai studiato tanto, ti sei specializzato, hai fatto anche diverse esperienze. Ti piace fare quello per cui hai investito tempo ed energia. Ma dove sei adesso tutte queste competenze non vengono usate o, per qualche motivo, non puoi metterle in pratica. È la triste e sottovalutata condizione del BOREOUT, malati per noia da lavoro. Ti invito ad approfondire di più nell’articolo che ho scritto per spiegare nel dettaglio le ultime scoperte su questa condizione, per niente da sottovalutare.

Leggi anche: Lavoro noioso: perché fa male e come liberartene

Voglio cambiare lavoro ma ho paura

Per quanto tu possa essere una persona coraggiosa, proattiva e determinata, è molto probabile che tu avverta una sensazione di paura più o meno forte al solo pensiero di cambiare lavoro.

A volte è paura mista ad eccitazione, altre volte è paura unita a frustrazione, altre volte è paura mescolata ad un persistente senso di ansia al pensiero di perdere quello che ho conquistato fin qui e fare la scelta sbagliata.

Per quanto sia impossibile eliminare completamente la paura, perché è una condizione normale che accompagna l’essere umano in ogni cambiamento, è però assolutamente fattibile abbassare il volume della paura a livelli più che accettabili.

Livelli che non ti impediscano di fare la scelta giusta per il tuo futuro professionale.

A fare la differenza è il fatto di avere un piano strategico operativo che ti permette di conoscere per tempo, e quindi saperli gestire e prevedere, i rischi che potresti correre e prepararti con adeguate contromisure.

In altre parole, non è certo che se ti armi fino ai denti vincerai la guerra.
Ma è certo che se vai in guerra armato solo di un coltellino svizzero, finisci molto male.

Quindi il segreto è mettere a fuoco, con un’analisi a tavolino mirata, i rischi che potresti incontrare, le resistenze e gli ostacoli. E prevedere per ciascuno un piano B, o anche un piano C-D-E-F e quant’altri ne servano per sentirti a tuo agio al pensiero del cambiamento.

Leggi anche: Cambiare lavoro: come decidere e cosa fare per non sbagliare

Il primo passo da fare quando vuoi cambiare lavoro

Il padre del coaching, Tim Gallwey, nel suo libro forse più famoso “The inner game”  (Il Gioco Interiore) mostra chiaramente il primo passo da fare in qualunque cambiamento, che sia nel lavoro o nella vita personale.

Il primo passo è fare chiarezza: il punto di partenza di qualunque cambiamento è dentro di noi, non fuori.

Siamo portati a pensare che, nel progetto di cambiare lavoro, l’ostacolo più grande siano le difficoltà del mercato, la crisi, la mancanza di esperienza o di un titolo specifico. In realtà, il primo più grande ostacolo siamo noi stessi e la sempre troppo poca autostima e consapevolezza che abbiamo dei nostri veri talenti.

Per questo motivo il primo fondamentale passo da fare quando vuoi cambiare lavoro è prenderti del tempo per fare il punto

  • su ciò che vuoi veramente,
  • su cosa è davvero importante per te nel lavoro,
  • su che lavoro vuoi fare esattamente,
  • su cosa sei disposto a mettere in gioco in termini di energia, impegno ed eventualmente compromessi necessari,
  • su quanto credi realmente di meritare una nuova più soddisfacente condizione lavorativa

E poi naturalmente, su quante e quali competenze hai – e quante e quali competenze ti mancano per poter ambire al tuo lavoro ideale.

Leggi anche: Come capire se è il lavoro giusto per me: 7 elementi da valutare per fare la scelta giusta
Come trovare la propria passione e realizzarsi nel lavoro, anche se pensi sia ormai troppo tardi

Voglio cambiare lavoro: hai chiaro il tuo vero perché?

“Le persone non comprano ciò che fai, comprano il perché lo fai” dice Simon Sinek autore del best seller mondiale “Comincia dal perché”.

In quanto lavoratore dipendente magari non devi necessariamente vendere dei prodotti ma sicuramente, se vuoi trovare un nuovo lavoro devi vendere nel miglior modo possibile al mercato la tua competenza.

E se il tuo perché è “perché devo pagare le bollette” o “perché bisogna lavorare, è la vita”… la tua ricerca sarà molto probabilmente infruttuosa.

Quando invece riesci a connettere il tuo perché ad un qualcosa di più nobile, legato a chi sei veramente, allora tutto cambiare decisamente: tu hai un motivo valido per alzarti la mattina (incluso il lunedì!) e il mondo ti troverà interessante per un qualche motivo specifico.

Certo, non è semplice trovare il proprio perché ma ne vale assolutamente la pena. Un perché chiaro e di valore ti renderà indispensabile agli occhi del mercato e ti eviterà di finire rimpiazzato dal prossimo robot o software.

Voglio cambiare lavoro a 40 anni: come posso fare?

Cambiare lavoro a 40 anni è un pensiero che attraversa la mente di un numero sempre maggiore di persone, ma porta con sé mille dubbi incertezze: la paura di perdere quello che si è conquistato, la preoccupazione di non trovare niente di meglio, il pensiero di non sapere cos’altro poter fare, l’ansia che sia ormai troppo tardi per realizzare i propri sogni.

Pochi sanno però che spesso non è necessario fare rivoluzioni drastiche: è spesso possibile ri-organizzare la tua vita lavorativa e la tua carriera, con l’aiuto degli strumenti e della strategia giusta, in modo da agire sulle leve dell’insoddisfazione lavorativa riducendola di moltissimo.

E se proprio questo non fosse possibile nella tua specifica situazione, gli strumenti e la strategia giusta ti guideranno a capire quando e come cambiare lavoro nel tuo caso, avendo chiaro che lavoro fare d’altro e liberandoti finalmente dello stress da lavoro.

Continua a leggere >> Cambiare lavoro a 40 anni: follia di mezz’età o scelta necessaria?

Voglio cambiare lavoro a 50 anni: sono forse troppo vecchio?

Cambiare lavoro è una scelta sempre difficile da affrontare a qualunque età, ma quando ti ritrovi a pensare di cambiare lavoro a 50 anni i dubbi e le perplessità sono un fardello decisamente più pesante. Ed è normale che sia così.

A 50 anni sei molto più vicino all’età della pensione di quanto tu non fossi quando hai iniziato la tua carriera. Davanti a te hai circa una quindicina d’anni per concludere la tua vita lavorativa. A seconda di come ti senti a proposito di ciò che fai di lavoro, questo tempo ti può sembrare molto poco o un’eternità.

Il tuo lavoro potrebbe non darti più quella soddisfazione che ti dava una volta. Magari non sei mai stato felice del tuo lavoro e finalmente ora ti senti pronto ad esplorare nuove opzioni e cominciare a pensare che lavoro fare d’altro prima di ritirarti in pensione. A questo punto della tua vita però potresti chiederti se lo sforzo che ti richiederà, il cambiare lavoro a 50 anni, valga realmente la pena.

Che tu abbia 30 o 50 anni non dovresti mai sprecare il tuo tempo in un lavoro che ti rende infelice. Però, ammettiamolo, la tua età ha a questo punto un ruolo importante nel come ti muoverai per prendere la tua decisione su quale scelta lavorativa eventualmente fare dopo.

Prima di fare qualunque cambiamento nel tuo lavoro, considera i pro e i contro per capire se ne vale il tempo e lo sforzo.

Continua a leggere >> Reinventarsi e cambiare lavoro a 50 anni è davvero possibile?

Cambiare lavoro a 30 anni, prima che sia troppo tardi

Vuoi (o devi) cambiare lavoro a 30 anni? Ecco quello che devi sapere prima di fare qualunque passo.

La maggior parte di noi ha scelto il proprio lavoro quando ancora era alle superiori, nel momento in cui ha deciso che facoltà fare. Studi, ti impegni, ti laurei e speri che alla fine troverai un lavoro che vale la pena.

Con non pochi sforzi trovi il tuo primo impiego, spesso sottopagato, ma ci dai dentro al massimo e ti impegni più che puoi. Hai voglia di fare, non ti risparmi e poco per volta riesci a migliorare la tua posizione. Magari trovi un secondo lavoro oppure riesci a farti offrire un posto migliore nell’azienda per cui lavori.

Lavori 20 ore al giorno, accetti responsabilità anche se non sarebbero le tue pur di metterti in buona luce e sperare di riuscire ad avere un aumento o qualche beneficio ulteriore.

A volte questo succede, molto spesso invece ti ritrovi a sbattere la testa contro il soffitto con la chiara sensazione che lì dove sei non hai possibilità di andare più oltre.

Oppure, peggio, ti accorgi che quello che stai facendo non è affatto quello che avresti voluto o quanto meno non lo vuoi più. Sei cambiato, non sei più la stessa persona di quando avevi 18 anni e le conseguenze di questo tuo cambiamento interiore si fanno pesanti.

E cominci a farti delle domande.

Continua a leggere La mappa indispensabile se vuoi (o devi) cambiare lavoro a 30 anni

Cambiare lavoro: attenzione alle convinzioni limitanti

Timothy Gallway, uno dei padri fondatori del Coaching moderno ed autore del famoso libro “The Inner Game of Tennis”, dice che “il rivale che si ha dentro la propria testa è più spaventoso di quello che si trova dall’altra parte della rete”.

In sostanza, il primo ostacolo al cambiamento sei tu. Spesso sento dire: “cambiare lavoro a 50 anni è impossibile” oppure “ma come faccio a trovare lavoro a 40 anni” o ancora “in Italia non c’è lavoro”.

Questi pensieri sono il tuo primo grande nemico da mettere a tappeto se vuoi riuscire a raggiungere una condizione lavorativa più soddisfacente e realizzante.

Ci sono diversi modi per farlo: alcuni passano per l’utilizzo di strumenti di auto indagine o di auto aiuto. A me è stato di enorme aiuto, da che l’ho scoperto, PSYCH-K® ovvero uno strumento che permette di trasformare le tue credenze profonde invalidanti e costruirne di nuove e più efficaci. È uno strumento che uso quotidianamente, tanto su di me che sui miei clienti e permette di ottenere risultati straordinari in tempi incredibilmente brevi.

Per approfondire cos’è PSYCH-K®, come funziona e che benefici puoi trarne per la tua ricerca lavoro, ho preparato questo REPORT PSYCH-K® che puoi scaricare gratuitamente.

I passi da fare per cambiare lavoro in sicurezza

Arrivati a questo punto dovresti avere una panoramica più ampia delle ragioni che possono portarti a pensare di cambiare lavoro e di cosa approfondire a seconda del motivo che ti spinge.

Il passaggio successivo al chiarirti molto bene le idee sul tuo perché, consiste nel definire un piano strategico, quello che io chiamo Piano di Gestione di Carriera.

Lo chiamo così e non come fanno tutti “ricerca lavoro” perché per come si sta muovendo il mondo negli ultimi anni, e sempre più in futuro, dedicare attenzione agli strumenti della ricerca lavoro solo quando ti serve un lavoro è una strategia molto poco vincente.

Oggi è indispensabile fare una specie di “ricerca lavoro continua”, un piano di gestione della tua carriera appunto. Una strategia continuativa che ti permette di rimanere sempre nell’occhio del mercato così da assicurarti di poter trovare una nuova posizione ogni qualvolta tu ne abbia desiderio o necessità.

Devo dire però che ho scritto due libri, realizzato video corsi ma mi sono accorta che non bastava dare le informazioni sul da farsi. Serve un accompagnamento, una guida “in diretta” che ti permetta di non perdere la strada e che ti aiuti a capire quanto più facile e affrontabile può diventare qualsiasi trasformazione sogni di avere nella tua vita professionale, una volta che conosci con esattezza i passi che devi fare.

La vera difficoltà oggi è mettere in pratica concretamente (e bene) informazioni, strumenti e strategie per migliorare la tua vita lavorativa. 

Per questo motivo, insieme a due colleghe brillanti (la Career Coach Francesca Scelsi e la Job Developer Alessandra Dell’Aglio) abbiamo messo a punto il primo percorso ALL in ONE che ti permette di avere allo stesso tempo: consulenza di carriera, strumenti all’avanguardia per la ricerca efficace di lavoro, esercizi quotidiani per trovare le risposte che cerchi riguardo al tuo futuro, dei coach esperti a cui chiedere consiglio e molto molto altro ancora.

Se ne hai avuto abbastanza di leggere e non riuscire a cambiare la tua situazione, vieni scoprire Azione IKIGAI.

Azione IKIGAI
Ingegneria di carriera

3 commenti su “VOGLIO CAMBIARE LAVORO: la guida definitiva per non cadere dalla padella alla brace e fare la scelta giusta”

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Erica Zuanon

Erica Zuanon

Ex frustrato Ingegnere-ma-volevo-fare-altro, oggi realizzata Content Strategist, Career Coach & Innovation Trainer, guido Aziende e Lavoratori ad affrontare con successo e autorealizzazione le sfide del cambiamento lavorativo nel mondo 4.0 attraverso il metodo proprietario CREEA®. Autrice di Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale, ho ideato il progetto Azione IKIGAI per sostenere chi è alla ricerca del proprio perché professionale ma non sa come fare. 

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