Cambiare lavoro: da professionista diventare imprenditore, qual è la formula del successo?

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Cambiare lavoro e diventare imprenditore: una sfida allettante ma non alla portata di tutti. Ecco quello che devi sapere per non farti male.

Perché diventare imprenditore: i quadranti del cashflow

Correva l’anno 2009. Un anno decisivo per la vita di molti, compresa la mia. La crisi era arrivata da poco ma già stava cominciando a far sentire la sua morsa.

I clienti mietevano budget a colpi di mannaia, l’incertezza si tagliava con il coltello e io avevo bisogno di fatturare o quanto meno di tornare a lavorare.

Di rientro su Padova per il compleanno di mia madre, mi fermo in una delle mie librerie preferite (naturalmente chiusa dopo qualche mese a causa della crisi). Si trovava appena fuori dall’uscita di Padova Est, un enorme centro commerciale con una delle librerie più vaste e ben rifornite della zona. Un paradiso per un’amante di libri come me, alla ricerca di risposte in un momento come quello.

Fu così che presi in mano per la prima volta il libro di Alfio Bardolla “I Soldi fanno la felicità” che mi portò a scoprire poi Robert Kijosaki e il suo ormai iper famoso Padre ricco e Padre povero.

Se anche tu sei fra quelli che l’ha letto di certo conosci molto bene la teoria dei quadranti del cashflow, ormai abusata da ogni formatore in ambito finanze personali, network marketing e business più o meno oscuri.

diventare imprenditore i quadranti del cashflow
I quadranti del cashflow di Robert Kijosaki

Purtroppo è stata abusata e mal utilizzata ai danni di troppe persone in difficoltà con il proprio lavoro, desiderose di cambiare lavoro per avere più soddisfazioni economiche o quanto meno soccombere di meno allo stress da lavoro, liberarsi di quell’odioso capo tirannico o di qualunque altro problema vivano nel loro lavoro. Per questo preferisco non parlarne in generale.

A parte in questa particolare eccezione e presto capirai perché.

Prima però facciamo un rapido riassunto sul cosa sono questi quadranti del cashflow, giusto nel caso tu te li sia persi.

Secondo Kijosaki il mondo del lavoro si divide in 2 sole grandi categorie: chi lavora scambiando il proprio tempo per soldi, chi lavora facendo lavorare i soldi per sè.

Si creano quindi 4 gruppi di persone nella quale sostanzialmente il paradiso è a destra, l’inferno è a sinistra.

Se sei un dipendente o un autonomo, dunque ti trovi nei quadranti di sinistra, sei un poveraccio che scambia il proprio tempo per denaro. Nel caso tu sia un dipendente svolgi un lavoro. Nel caso tu sia un libero professionista allora possiedi il tuo lavoro ma sempre lo scambi per denaro.

Nel paradiso di destra invece ci sono (ci dovrebbero essere) le magie.

Un imprenditore possiede un sistema aziendale che gli permette di mettere in leva il proprio tempo, soldi e risorse per produrre altri soldi. L’investitore è la divinità suprema che fa lavorare i suoi soldi per produrre altri soldi. Naturalmente mentre sta in spiaggia a bere il sempre solito famoso Mojito.

Mi spiace, ci provo a parlarne in modo neutro ma non ci riesco. Sono state caricate così tante sciocchezze e trappole per polli sopra questa teoria che mi viene rabbia solo al pensiero.

Perché la realtà dei fatti è che l’internet lifestyle (quello del mojito sulla spiaggia con le belle gnocche che ti ronzano attorno) o il mito dell’imprenditore che gira in Lambo circondato da belle segretarie sexi fra un cocktail party e una riunione con l’Avvocato Harvey Specter in persona, direttamente uscito dalla serie Suites di Netflix, sono quanto di più lontano ci sia dalla realtà dei fatti.

Per questo ho deciso di rompere il mio silenzio su questo tema. Perché ho conosciuto una persona di quelle che è riuscita effettivamente a mettere in leva le proprie competenze e professionalità passando da professionista a diventare imprenditore. Una persona che nell’arco di 2 anni è passato dall’essere un professionista da 300’000 € di fatturato lordi ad diventare un imprenditore da 10 MILIONI di euro e 200 dipendenti.

Ma non cominciare a sbavare sentendo sulle papille il sapore del famoso solito maledetto mojito sulla spiaggia.

Ascolta la sua storia e capirai molte cose.

Da professionista a imprenditore: la storia di Carlo Carmine

carlo carmine da professionista a imprenditore

Carlo Carmine si laurea nel 1998 in Economia e Legislazione per l’Impresa, tesi in Diritto Tributario Internazionale, presso l’Università “L. Bocconi” in Milano. Frequenta quindi il IV Master in Diritto e Pratica Tributaria del Il Sole 24 Ore, il Corso in Fiscalità Internazionale ed il Corso in Fiscalità Finanziaria e delle Operazioni Straordinarie di Imprese presso l’Università Bocconi.

Con una determinazione implacabile ad essere un professionista top, Carlo ha conquistato nei suoi anni post laurea e master una serie di titoli e successi accademici impressionanti.

Eppure non sentiva di avere successo.

Girava soldi. Parlava a persone. Teneva speech importanti ma non sentiva di stare facendo nessuna differenza, né per sé in termini economici, né per gli altri.

Finché un giorno, complice un corso a cui la sua ora splendida moglie gli chiese di partecipare, fu letteralmente folgorato sulla via di Damasco: lui, per quanto stesse facendo fosse figo nel suo mondo, non era un imprenditore.

Era ancora solo un professionista, che scambiava il proprio tempo per denaro e per di più senza nessun reale impatto per il mondo.

Da quel momento di flash rivelatorio la sua vita è cambiata. Nell’arco di un anno aveva raggiunto il traguardo che si era posto durante quel primo corso: raggiungere un milione di euro di fatturato.

Nell’arco dell’anno successivo aveva raggiunto il secondo, ancora più ambizioso traguardo che si era posto a seguire: raggiungere 10 milioni di euro di fatturato.

Risultati certificati perché la sua avventura è stata sotto i riflettori per via delle sue vittorie nel Club di Marketing di Russel Brunson, l’ideatore di ClickFunnels e del Funnel Marketing.

In effetti la mia attenzione è stata attratta da Carlo Carmine proprio quando ho visto la sua foto al fianco di Russel Brunson, un mito per noi markettari, sorridente mentre stringe fra le mani il disco di premio per il raggiungimento dei 10 MILIONI di euro con un funnel su un libro.

Così, visto che il successo lascia tracce e visto che Carlo ha recentemente pubblicato un nuovo libro dal titolo Da professionista a Imprenditore, l’ho contattato e intervistato.

Da professionista a imprenditore: il nuovo libro di Carlo Carmine

Il libro uscirà il 6 ottobre perciò non l’ho ancora letto. Tornerò a parlarne in questo post non appena avrò avuto il piacere di leggerlo.

Ma sono certa che sarà uno spettacolo. Perché le informazioni sono del tenore di quelle che Carlo mi ha rivelato in questa strepitosa intervista. Un’ora di puro contenuto di formazione che tu puoi avere gratuitamente. E che ti consiglio di cuore di ascoltare, perché è un condensato di suggerimenti preziosi.

E, come sentirai, il mito dell’internet lifestyle o dell’imprenditore che fa la bella vita, a detta di chi effettivamente è riuscito a realizzare questi risultati partendo da zero, è per l’appunto solo un mito.

La realtà è fatta invece, come dico e ripeto sempre, di tenacia, motivazione, persistenza, buona volontà.

Tutta merce che non si compra all’hard discount delle opportunità di lavoro facili e veloci a cui una certa parte di internet e social ci ha abituati a pensare.

Cambiare lavoro, diventare imprenditore e l’effetto COVID

Tantissime persone in questo periodo stanno muovendosi con i piedi ancora più di piombo rispetto all’ipotesi di cambiare lavoro, per l’incertezza ulteriore che l’effetto COVID ha portato nelle vite di tutti noi.

E questo è saggio e normale. Cambiare o no lavoro deve essere una scelta ragionata e fatta secondo criteri e strumenti efficaci. Ma allo stesso tempo bisogna ricordare che la paralisi non è d’aiuto a nessuno.

Neanche se tu avessi già avuto un grande successo e avessi appena guadagnato 10 Milioni di euro in un anno.

Esatto, hai capito bene. La storia di risalita verso le stelle di Carlo ha subito uno stop di quelli più totali e inaspettati: con la sospensione delle pratiche Equitalia a causa del COVID, la sua azienda è tutt’ora impossibilitata ad operare al 100%. Chiusura di ogni attività per sospensione pratiche Equitalia almeno fino al prossimo 16 ottobre.

Sconvolgente non trovi?

Questo mi ha ricordato due cose. La prima è che è completamente inutile provare invidia per chi è più avanti di te nella “scalata” verso il successo professionale. Non sai mai quanto strette possano essere le sue scarpe finché non le provi.

La seconda è che non c’è mai un momento per dire sono arrivato, adesso mi rilasso. Oggi non più. Come dico sempre, la ricerca lavoro attiva non è qualcosa che si fa solo quando hai deciso di cambiare lavoro o devi trovare un nuovo lavoro per forza di cose o non sai che lavoro fare. Quella di saper cavalcare il mercato del lavoro è una competenza, anzi un insieme di competenze che devi mettere a punto, rifinire e applicare continuamente, se non vuoi trovarti disarcionato da un momento all’altro da uno dei sempre più frequenti imprevisti di questo nuovo mondo globale e iperconnesso.

(E pensare che quando ho scritto il mio primo libro Un lavoro che Vale sembrava futuristico il fatto che i robot ci stiano rimpiazzando… a ripensarci da dentro una pandemia globale, viene da rifletterci su ancora di più).

Bene, in attesa di tornare a raccontare nel dettaglio la mia recensione del libro, ti lascio con grande piacere all’ascolto della video intervista con Carlo.

Buon ascolto!

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Erica Zuanon

Erica Zuanon

Ex frustrato Ingegnere-ma-volevo-fare-altro, oggi realizzata Content Strategist, Career Coach & Innovation Trainer, guido Aziende e Lavoratori ad affrontare con successo e autorealizzazione le sfide del cambiamento lavorativo nel mondo 4.0 attraverso il metodo proprietario CREEA®. Autrice di Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale, ho ideato il progetto Azione IKIGAI per sostenere chi è alla ricerca del proprio perché professionale ma non sa come fare. 

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