Burnout lavoro! Cartellino rosso… Espulso!
Quando lo stress da lavoro diventa particolarmente intenso e persistente, sfocia in una condizione che viene chiamata Burnout, ovvero bruciati dal lavoro, letteralmente. Cambiare lavoro in questi casi forse è l’unica cosa sensata da fare. Ma è importante muoversi con i piedi di piombo per non fare scelte azzardate, soprattutto se non hai le idee chiare su che lavoro fare d’altro.
In alcuni casi però i segnali d’allarme possono essere così sottili che non te ne accorgi solo fino a quando è troppo tardi. I primi sintomi da sindrome di burnout infatti sono esattamente quelli comuni ad ogni forma di stress da lavoro e, soprattutto considerato il periodo genericamente stressante in cui viviamo, difficili da riconoscere ed individuare.
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Burnout lavoro e stress da lavoro: quale differenza?
Che finisca per chiamarsi burnout o sia piuttosto stress da lavoro, immagino sarai d’accordo con me che si tratta in ogni caso di una brutta situazione.
Abbiamo una vita sola e bruciarcela facendo un lavoro sbagliato… non è decisamente una buona cosa.
Comunque, prima di procedere a vedere 5 segni che ti possono mettere in guardia e riconoscere per tempo l’arrivo di un vero e proprio burnout da lavoro, vediamo la differenza “scientifica” fra burnout da lavoro e stress da lavoro.
Come ben spiega Wikilabour.it
“Nella Classificazione Internazionale dei Disturbi (ICD) il burnot è definito così: “Il burnout è una sindrome derivante dallo stress cronico sul posto di lavoro, non gestito con successo.
Il burnout, nel maggio 2019, è stato inserito nella lista della Classificazione internazionale delle sindromi di natura fisica o psichica elaborata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Il burnout è classificato come “fenomeno professionale” e non come condizione medica. Si riferisce specificamente ai fenomeni nel contesto lavorativo e non dovrebbe essere applicato per descrivere esperienze in altri ambiti della vita” (ecco perché viene comunemente indicato come burnout lavoro o senti parlare di sindrome di burnout da lavoro).”
Come riconoscere il burnout da lavoro
Sempre la Classificazione Internazionale dei Disturbi elenca i 3 principali sintomi del burnout:
1) sentimenti di svuotamento o esaurimento energetico;
2) maggiore distanza mentale dal proprio lavoro, sentimenti di negativismo o cinismo relativi al proprio lavoro; e
3) ridotta efficienza professionale.
I lavoratori più esposti a burnout da lavoro
La sindrome di burnout riguarda maggiormente le professioni il cui scopo è quello di aiutare altre persone, dunque ad esempio medici, ma anche infermieri e assistenti sociali e ancora gli avvocati. Il motivo per cui fra queste categorie il burn-out è così frequente sta nel fatto che il lavoratore immedesimandosi eccessivamente nei confronti delle persone di cui si occupa, finisce per farsi carico in prima persona dei loro problemi e non riesce più a distinguere tra la loro vita e quella propria.
Altri operatori tipicamente soggetti sono per esempio personale ospedaliero, assistenti sociali, vigili del fuoco, ecc., ma può riguardare anche altre categorie di lavoratori e, in particolare, quelli che hanno anche importanti carichi familiari. Le donne, che hanno spesso, ancora oggi, il doppio/triplo carico lavoro-figli-parenti anziani, sono tra le più colpite.
Burnout lavoro: attenzione ai segnali nascosti
Ricordo come fosse oggi quel momento nella mia carriera in cui le cose sono diventate veramente – intendo veramente veramente – molto difficili.
Solo riuscire a trascinarmi fuori dal letto e arrivare alla scrivania la malattia mi sembrava uno sforzo da super eroe. E una volta che ero arrivata lì finivo per guardare il monitor per minuti senza fine, solo sperando di riuscire a combinare prima o poi qualcosa.
E anche quando riuscivo a fare qualcosa della mia to-do-list per il giorno, mi sentivo senza speranza, senza energie, impotente. Qualunque cosa facevo non aveva senso e qualunque cosa mi costava la fatica di scalare l’Everest.
Un amico medico ad un certo punto mi disse: secondo me questo è burnout da lavoro.
Io gli ho risposto che non era possibile, che sicuramente ero solo stanca perché ultimamente c’era stato tanto da fare e tanti problemi da risolvere ma che se mi avesse prescritto qualche buon integratore ne sarei venuta fuori.
Sono sicura che ad ignorare questi primi campanelli d’allarme sono tante persone.
Nonostante il fatto che la parola “burnout” sia diventata abbastanza conosciuta nel linguaggio comune, è comunque un concetto difficile da comprendere per molti: dov’è la linea di demarcazione che distingue fin dove è una normale situazione di stress e da dove invece inizia un problema ben più serio?
Sindrome da burnout lavoro: sintomi precoci da imparare a riconoscere
Ok, hai compreso che se stai provando un senso di spossatezza, mancanza di energia, frustrazione, rabbia e ansia che si alternano, per più di una o due settimane, dovresti cominciare a farti delle domande e approfondire seriamente la situazione.
Ma vediamo meglio quali sono i segnali e sintomi che dovresti andare a cercare, oltre al fatto che la situazione di malessere che stai vivendo dura da ormai un po’ troppo tempo.
1. Non c’è niente di quello che fai a lavoro che ti risvegli un minimo senso di entusiasmo
Lo so, i tempi sono quelli che sono e molto spesso ti tocca fare un lavoro che non è esattamente quello che vorresti. Ma a meno che tu non sia proprio in una situazione molto particolare di disallineamento fra ciò che fai e ciò che avresti voluto fare da sempre, in qualunque altro caso ognuno di noi ha nel proprio lavoro almeno qualche piccola attività che ama fare.
Mescolata a dieci, cento o magari mille altre che non ami, ma c’è. Quella o quelle attività che, quando arriva il momento di farle, finalmente tiri un sospiro di sollievo e ti ci immergi dentro con piacere. Quelle attività che se solo potessi faresti solo quelle tutto il giorno.
Ecco, se ricordi che c’erano queste attività che ti davano questo tipo di sensazioni e oggi invece non te lo danno più, prima di pensare che sei cambiato, che dovresti forse cambiare lavoro o addirittura cambiare vita… cerca di vedere se non è piuttosto arrivato il cartellino rosso del burnout.
2. Hai smesso di metterci del tuo
Lo so, a volte i datori di lavoro o i capi sanno essere bestiali e a volte i colleghi e l’ambiente di lavoro possono essere o diventare tossici al punto che ti viene voglia di tirare i remi in barca e puntare solo a sbarcare il lunario.
Ma se sai di essere una persona che si è sempre battuta per ciò che ama, una persona non remissiva per la quale qualsiasi cosa va bene… allora è il caso che tu riconosca anche questo tirare i remi in barca come un segnale d’allarme.
Non è normale, solo perché le cose si fanno difficili, sentire di non volersi mettere più in gioco. Se succede è perché qualcosa che non va sta succedendo. Ed è il momento di intervenire.
Chiedendo aiuto, in primo luogo. Creando un piano d’azione, in secondo luogo.
3. Non hai gli stessi risultati di un tempo
Questo forse è il segno più evidente di tutti. Fai errori sempre più spesso, perdi pezzi, non sei brillante come sai di poter essere.
Ecco: non è vero che stai invecchiando. Non è vero che è “solo troppa stanchezza”. È vero invece che qualcosa non sta andando pericolosamente nel verso giusto.
4. Ti senti esausto, come una massa di nervi senza nessuna guaina di protezione
Sentirsi stanchi a fine di una impegnativa giornata di lavoro è normalissimo e comune. Ma c’è un diverso tipo di stanchezza che, se lo stai provando, ti deve decisamente mettere in guardia.
Quella sensazione di essere con i nervi a fior di pelle, con i nervi scoperti. Non solo qualunque cosa ti fa scattare, ma qualunque cosa ti produce sfinimento anche solo al pensiero di farla.
È un po’ come la sensazione che provi dopo una serata in cui hai bevuto veramente, veramente, veramente troppo.
Solo che questa sensazione te la porti dietro per giorni interi.
No: non è qualche integratore o qualche vitamina in più che ti salverà. Magari aiuta. Ma se così non fosse e sai di condurre una vita mediamente sana, allora è il caso di cominciare a chiederti se non sia burnout da lavoro il tuo.
5. Sintomi fisici cronici e fastidiosi
Il nostro corpo è una macchina fantastica. Ed è collegata con il nostro sistema mente-emozioni in modo altrettanto diretto e fantastico.
Se provi insonnia, dolore al petto, mal di testa ricorrenti. Se ti ammali molto più spesso del solito. Se senti le palpitazioni, resti improvvisamente senza fiato, hai problemi gastrointestinali, è decisamente il caso che tu ti fermi e ti chieda cosa non sta andando.
Non limitarti ad accettare la situazione a testa bassa, ingoiare qualche pillola e sperare che passi.
La verità è che non passa. Anzi, semmai peggiora.
Meglio che prendi la situazione in mano prima che sia troppo tardi.
2 commenti su “Burnout lavoro: quando il lavoro ti brucia senza che te ne accorgi”
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