Di nuove opportunità di lavoro di questi tempi, stando ai media e alle notizie, sembrano essercene sempre meno. L’effetto devastante della pandemia ha messo in ginocchio interi settori. Come e dove cercare nuove opportunità di lavoro, senza sbattere la testa nella dispersiva (e praticamente inutile) ricerca nelle bacheche di annunci di lavoro? Ne parliamo in questo post.
L’effetto COVID sulle opportunità di lavoro
Il 2020, neanche dirlo, finirà negli annali di storia con l’etichetta di anno fra i più terribili di sempre.
I ripetuti lockdown, le zone multicolore che neanche un albero di Natale, la paura serpeggiante per un futuro sempre più incerto, oltre che per l’imprevedibile e a volte incomprensibile situazione sanitaria, non sono certo buoni compagni per la ricerca di nuove opportunità di lavoro.
Secondo una recente ricerca di Randstad Wokmonitor, sei italiani su dieci temono che le loro aziende non riescano a risollevarsi dai lockdown.
Ma se stai leggendo questo articolo tu sei ancora uno di quelli che non hanno perso la speranza o comunque sono decisi a fare di tutto per trovare una via d’uscita.
Il che non solo ti fa grande onore ma, storia alla mano, è uno degli elementi decisivi per aumentare le tue probabilità di trovare nuove opportunità di lavoro, nonostante tutto.
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Già nell’antichità Seneca ben spiegava che “La fortuna è ciò che accade quando la preparazione incontra l’opportunità”.
Si tratta di una massima più vera che mai ed è da qui che bisogna partire per capire come scovare nuove opportunità di lavoro.
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Come cercare nuove opportunità di lavoro
Prima ancora di chiederti DOVE cercare nuove opportunità di lavoro, la cosa da fare è capire COME cercarle.
Può sembrarti una sottigliezza ma in realtà questo solo cambio di prospettiva potrebbe farti apparire nuove opportunità di lavoro di cui nemmeno immaginavi l’esistenza.
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La scienza ormai ha più volte dimostrato che il cervello umano ha dei particolari bias cognitivi una specie di “deformazione” di pensiero che gli serve per processare in modo più veloce le informazioni ma, a volte, produce effetti collaterali non desiderati. Negli ultimi decenni infatti la psicologia cognitiva ha chiarito che è impossibile adottare un pensiero esclusivamente razionale perchè la mente umana ha incorporato, durante l’evoluzione, una serie di comportamenti intuitivi che hanno consentito all’Homo sapiens di sopravvivere in ambienti ostili prendendo decisioni euristiche. I Bias cognitivi hanno lo scopo di rendere l’essere umano “cieco” rispetto a certe informazioni per favorire rapidità e frugalità decisionali.
Uno di questi bias cognitivi è il cosidetto bias di conferma.
È un processo mentale che consiste nel ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione, e quindi attribuire maggiore credibilità a quelle che confermano le proprie convinzioni o ipotesi, e viceversa, ignorare o sminuire informazioni che le contraddicono. Il fenomeno è più marcato nel contesto di argomenti che suscitano forti emozioni o che vanno a toccare credenze profondamente radicate.
(fonte Wikipedia)
Detta in termini più semplici: se ti lasci influenzare dai media, dalla politica, dalle voci che senti in giro e ti fai convincere che oggi i tempi sono terribili e non ci sono opportunità di lavoro, il tuo cervello continuerà a riproporti nuovi dati che confermino questa tua ipotesi.
Esattamente come è successo quando hai iniziato la lettura di questo articolo.
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Scommetto infatti che, man mano che leggevi le prime righe, una parte di te diceva “Ecco vedi, l’ho detto io che non riesco a trovare lavoro perché il momento è terribile e non ci sono nuove opportunità di lavoro…”
Ora, per quanto non sia possibile fare di tutte le erbe un fascio e per quanto – oggi come 10 anni fa – sia vero che ci sono alcuni settori in cui è più semplice trovare lavoro di altri, la storia in realtà ci insegna che proprio nei momenti di crisi si possono scovare opportunità inaspettate. A volte persino più grandi di quanto non succeda nei momenti di “vacche grasse”.
In un articolo apparso su Repubblica il 7 dicembre 2020 ad esempio, si legge di numeri e prospettive diversi:
Le startup “resistono” al Covid: la metà cresce e trova nuovi clienti, un terzo si “reinventa” per reagire alla crisi.
I dati degli Osservatori del Politecnico di Milano rivelano la resilienza delle “giovani” imprese, In particolare, quelle tecnologiche: il 28% ha persino ampliato il proprio organico in questi mesi.
“Il 30% delle startup high-tech ha modificato il proprio modello di business durante la pandemia, nella maggioranza dei casi per rispondere a un nuovo bisogno del mercato.
Ancora, il 46% ha ottenuto nuovi clienti e ha ampliato il proprio network, il 44% ha accelerato lo sviluppo di prodotti e servizi e ottenuto maggiore visibilità sul mercato. Il 28% ha persino ampliato il proprio organico per fronteggiare l’incremento di attività emerso durante l’emergenza, o si è dotato di nuove competenze.”
Insomma, non è tutto oro ciò che luccica. Ma non è neanche tutto così nero come – se ascolti i media e il tuo bias di conferma – potresti credere.
Dove cercare nuove opportunità di lavoro
Ora che hai intuito che, con il giusto attegiamento mentale puoi affrontare con più fiducia e capacità di individuare le opportunità di lavoro dove la maggioranza non guarda, parliamo di DOVE cercare nuove opportunità di lavoro.
L’effetto COVID, anche in questo caso, ha in realtà molto aumentato le possibilità per chi ha voglia di mettersi gambe in spalla e dedicarsi anima e corpo ad una ricerca lavoro senza scuse.
E il primissimo posto dove andare a cercare nuove opportunità di lavoro è sotto al tuo naso. In mezzo alle tue orecchie per la precisione. Parlo naturalmente del tuo cervello inteso come quell’organo straordinario e troppo spesso mal sfruttato, che ti permetterebbe di cambiare la tua visione del mondo del lavoro per scovare nuove opportunità di lavoro sconosciute.
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Giusto ieri, in un articolo del Sole 24 Ore è uscita una ricerca piuttosto sconcertante: un italiano su due ha competenze obsolete, solo il 25% fa formazione. “Quasi 13milioni di italiani con un titolo equivalente alla terza media, uno su due dei 25-64enni «è potenzialmente bisognoso di riqualificazione». Il quadro non è migliore tra i livelli di istruzione superiori. La popolazione di 25-64enni con un titolo di studio terziario (laurea), in Italia, è ferma al 19,6%, contro un valore medio europeo pari a un terzo (33,2% – monitoraggio Istat su dati 2019). L’Italia è in coda anche per i giovani laureati nelle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), le più ricercate”
Se fai parte del 25% scarso che si impegna quotidianamente per essere aggiornato e migliorare le proprie competenze (e quindi la propria spendibilità sul mercato) questa è un’ottima notizia: significa che se aggiungi alla tua formazione tecnica anche una parte di formazione alla ricerca attiva del lavoro sei ad un passo dallo scoprire e accedere a nuove opportunità di lavoro precluse al resto degli altri.
Se invece fai parte del 75% che è convinto che studiare è una cosa che finisce quando finisci la scuola, che sei troppo stanco/ impegnato / stressato per tornare sui libri, che non è giusto che per lavorare uno debba anche studiare come un dannato, allora è il momento che tu scenda a patti con la realtà.
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Potremmo continuare a lamentarci e protestare di quanto brutto e cattivo è il mondo, di quanto male vadano le cose, di quanta poca tutela ci sia in Italia per i lavoratori. E non avremmo sicuramente nessun torto nel farlo. Ma non sarebbe per niente utile.
L’unico risultato che potremmo ottenere sarebbe quello di continuare ad essere più arrabbiati e incattiviti di fronte a questa situazione in cui ci siamo trovati a vivere.
Il mondo del lavoro è cambiato, sempre più assomiglia ad una giungla infestata di predatori.
L’unico modo per disporre di una soluzione reale alle problematiche del nuovo mondo del lavoro sta, per forza di cose, in una rivisitazione completa delle informazioni di cui disponiamo, in una sintesi innovativa e operativamente concreta. Per uscire dai guai servono diversi ingredienti nuovi, alcuni fondamentali cambiamenti di paradigma e molta chiarezza. C’è bisogno di una Riqualificazione Professionale Efficace, non semplicemente di metodi estemporanei per la ricerca del lavoro o l’orientamento professionale.
Detta in altre parole: non ti servirà a molto lamentarti perché non ci sono opportunità di lavoro per te nè, tanto meno, protestare perché non trovi niente nelle bacheche degli annunci di lavoro o sparando CV a raffica.
Queste NON sono strategie di ricerca lavoro efficaci. E soprattutto, anche se conoscessi le strategie di ricerca lavoro efficaci, ti mancherebbero diversi altri pezzi dell’ingranaggio di cui hai bisogno per scovare nuove opportunità di lavoro nel mercato.
Il mondo sta cambiando sempre più velocemente.Quello che una volta bastava per avere risultati, oggi non basta più.
La buona volontà, la dedizione, il duro lavoro non sono sufficienti per sfidare con successo il mercato globale e iper tecnologico.
Per questo motivo ho creato, insieme a due colleghe straordinarie – Francesca Scelsi, Career Coach e Alessandra Dell’Aglio, Job Profile Developer – il primo gruppo di career coaching dedicato a chi è alla ricerca di risposte e chiarezza per il proprio futuro professionale.
Un percorso ALL in ONE che ti permette di avere allo stesso tempo: consulenza di carriera, strumenti all’avanguardia per la ricerca efficace di lavoro, esercizi quotidiani per trovare le risposte che cerchi riguardo al tuo futuro, dei coach esperti a cui chiedere consiglio e molto molto altro ancora.
1 commento su “Nuove opportunità di lavoro: come e dove trovarle?”
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