Se ti trovi a digitare su Google ho bisogno di lavorare, di sicuro non sei in un buon momento. Che tu sia rimasto senza lavoro senza preavviso o che tu stia vedendo scivolare via troppo in fretta il periodo di NASPI, è certo che stai facendo i conti con una delle situazioni più stressanti e difficili con cui si può essere alle prese oggi.
Perdere il lavoro è sempre un trauma. Nella scala di Paykel, utilizzata sia in psichiatria che in medicina psicosomatica, tra gli eventi più stressanti per una persona si trova al primo posto il lutto, seguito dalla perdita del lavoro e poi il divorzio.
Ho bisogno di lavorare al più presto, cosa mi conviene fare?
La primissima cosa da fare quando ti ritrovi senza lavoro è fermare ogni pensiero del tipo “Aiuto ho perso il lavoro… Oddio e adesso come farò”.
Non è semplice ma è indispensabile recuperare il più rapidamente possibile lucidità. Agire nel turbine della confusione generata dalla paura è quanto di più dannoso tu possa fare per la tua situazione.
La seconda cosa da fare è organizzarti pensando alla ricerca di lavoro come ad un vero e proprio lavoro. Questo significa evitare di dedicarti a cercare lavoro quando capita, quando ti viene in mente qualcuno a cui chiedere o quando hai voglia di metterti a smanettare davanti al computer cercando annunci di lavoro sui portali online.
È fondamentale stabilire una vera e propria routine quotidiana, fatta di passi e azioni definite a priori, con obiettivi misurabili che ti permettano di tenere traccia della strada che stai facendo. Alla fine dei conti, trovare un nuovo lavoro è una questione anche di numeri: tanto più intensamente ed efficacemente procedi con le tue attività di ricerca lavoro attiva e tanto più rapidamente arriverai ad incontrare l’opportunità giusta.
La terza cosa da fare, quando ti trovi nella situazione in cui hai davvero bisogno di trovare un lavoro il prima possibile è assicurarti di avere una strategia e non muoverti semplicemente a caso. Limitarti a mandare Curriculum in giro non è una strategia efficace. E non lo è nemmeno compilare il profilo Linkedin, sperando che qualcuno ti contatti.
LinkedIn non è una semplice alternativa digitale al biglietto da visita o al curriculum. Soprattutto se ti limiti ad aprire il tuo account LinkedIn, caricando a stento una foto e qualche informazione basilare, solo per finire presto per dimenticarti di questo social così poco intuitivo.
LinkedIn non è nemmeno il posto dove postare il tuo curriculum sperando che qualcuno si accorga di te.
Oggi i tempi sono molto cambiati e per aumentare le tue probabilità di trovare un nuovo lavoro hai bisogno di strumenti adeguati e di una strategia che dipende:
- dal tipo di lavoro/i per cui ti puoi candidare con il tuo grado di esperienza, le tue competenze, il tuo passato professionale
- dalla zona in cui stai cercando
- da quanto ampia è la tua rete di contatti
Se ad esempio il tipo di lavoro per cui ti puoi candidare si può fare solo in piccoli esercizi locali della tua zona, lavorare tanto sui social con una strategia di comunicazione uno-a-tanti ti può far perdere tempo prezioso. Molto meglio lavorare sulla rete di contatti.
Se la tua rete di contatti non è molto ampia devi dare priorità ad ampliarla. Il che però richiederà operazioni diverse in funzione del tipo di professione e della zona geografica in cui stai cercando.
Cercare un nuovo lavoro a Milano o cercarlo in un piccolo paese di provincia sono chiaramente due “sport” completamente diversi.
Errori da evitare se hai bisogno di trovare lavoro
Errore N°1
Salvo pochi e rarissimi casi, le persone che si mettono alla ricerca di un lavoro partono da un presupposto di mancanza, di debito. Vanno in giro con un fare implorante del tipo “ti prego, dammi un lavoro, ho bisogno di lavorare!”
Il che è umanamente comprensibilissimo ma purtroppo del tutto inefficace nel mondo del lavoro.
Totalmente diverso e mille volte più vincente è invece l’atteggiamento di chi ha ri-programmato la propria figura professionale, si è reso consapevole delle proprie capacità e si presenta ad un colloquio o di fronte ad un cliente con una posizione del tipo “So di avere ottime abilità e conoscenze, quelle che mi mancano so di avere la capacità e la determinazione di impararle in fretta – e posso dimostrarlo – e mi impegno ogni giorno per portare il mio contributo e il mio valore sul mercato.”
Questo secondo tipo di atteggiamento ha mille vantaggi in più: propone anziché pretendere, è autoconsapevole anziché speranzoso, afferma anziché chiedere.
Ha un solo svantaggio: non è un atteggiamento che si può inventare né fingere. L’unico modo per avere questo atteggiamento, infatti, è aver maturato tutto quello che ti serve per sentirti esattamente a questo modo: una persona affidabile, determinata, con capacità di apprendere sopra la media e un valore personale a 360° che ti occupi costantemente di migliorare, comunicandolo con efficacia.
Tutto questo non si crea dalla sera alla mattina, ma con le giuste strategie e un esempio coerente si può imparare rapidamente.
Le porte delle Aziende si aprono a chi si presenta con qualcosa di concreto da DARE anziché con la pretesa di “AVERE un lavoro”
Molti sono preoccupati dal fatto di non avere abbastanza valore da dare: per la mia esperienza la maggior parte di questi avrebbero a disposizione già abbastanza valore da proporre, solo che non hanno chiarezza sul fatto di averlo né, tanto meno, sul come fare a valorizzarlo adeguatamente.
Sempre di più poi sono quelli che avrebbero valore da proporre ma giocano “in riserva”, per evitare di esporsi, per paura della crisi, per rabbia nei confronti del sistema, per tutta una serie di micidiali dati errati che i media continuano ad alimentare.
Ma se proprio anche dovessi essere uno di quelli che si sono svegliati troppo tardi e capisci solo oggi di avere bisogno di aumentare il tuo valore, mai come in questo momento puoi farlo facilmente e a costo zero, grazie alla disponibilità di risorse gratuite che ci sono nel web.
Errore N°2
Il secondo errore da evitare è di stare nel campo di battaglia del nuovo mercato del lavoro con un fucile bagnato in mano: mandando in giro il curriculum e rispondendo ad annunci di lavoro online.
Se procedi in questo modo senza aver prima fatto un’attenta analisi, e relativa sintesi, per evidenziare qual è il tuo vero valore, la tua specifica unicità, il contributo che la tua unica passione può portare alle REALI esigenze di mercato (non a quelle che credi nella tua testa o sai per sentito dire), stai mancando ad una regola fondamentale della ricerca di lavoro:
Le porte delle Aziende non si aprono a chi chiede lavoro ma a chi comunica di saper portare PORTA VALORE e lo fa in modo CHIARO, ben COMUNICATO, CONSAPEVOLE e STRUTTURATO.
Facciamo un esempio. Un laureato in giurisprudenza, che non sa cosa gli piace davvero o ancora crede che quello che gli piace davvero può al massimo farlo solo nel tempo libero, si limiterà a “cercare un lavoro qualsiasi pur di guadagnare qualcosa” ed è quindi pressoché certo che andrà a far parte della grande tribù dei giovani praticanti sfruttati.
Il laureato in giurisprudenza invece che, riscoperta una passione irrefrenabile per la vita subacquea e consapevole che la vita nei tribunali non è roba per lui, si è determinato a TROVARE il lavoro giusto per sé, comincerà a dragare attivamente il mercato, alla ricerca di modi con cui rendere utili per il mondo dei subacquei le sue competenze giuridiche.
Potrebbe allora valutare di diventare un esperto che propone la revisione dei contratti ai diving club oppure potrebbe imparare l’arabo e proporsi come consulente per gli italiani che vivono a Sharm e amano fare sub.
Questi chiaramente sono due esempi totalmente inventati e senza che io sappia nulla del mondo dei sub, ma dovrebbero averti reso l’idea di quello che puoi arrivare a fare se, anziché rantolare dietro alla domanda “oddio come faccio a trovare lavoro?”, cominci a portene una molto più potente e costruttiva:
“In che modo, con le mie conoscenze e competenze, unite alle mie vere passioni, posso diventare un valore per il mercato?”
Se ti occuperai di rispondere seriamente a questa domanda, vedrai un intero universo di possibilità aprirsi davanti a te.
Non solo vedrai opportunità di lavoro che prima nemmeno immaginavi potessero esistere, ma troverai molto rapidamente l’azienda o la persona che ha bisogno esattamente di quello che tu hai da proporre.
E allora non ci saranno più colloqui di gruppo, attese eterne in sale d’aspetto affollate di concorrenti, né dubbi sul cosa dire all’intervistatore o al potenziale cliente: trattandosi di qualcosa che ti appassiona e per cui ti sei preparato abbondantemente ne saprai molto più di lui e ti qualificherai istantaneamente quale candidato o fornitore perfetto. Parlerai disinvoltamente, sarai meravigliosamente e autenticamente acceso quando risponderai alle domande e non avrai nessun dubbio sul cosa dire o non dire.
Ovviamente devi avere le idee veramente chiare su chi sei, cosa vuoi, sul come gestire la tua situazione attuale e soprattutto sul come far sapere al mondo in modo efficace che esisti e che vali.