Perché cambiare lavoro?
- Bisogno di più flessibilità,
- ambiente di lavoro diventato tossico,
- cambio di management (con relative nuove incompatibilità)
- problemi con nuovi colleghi,
- un carico di lavoro diventato eccessivo,
- bisogno di guadagnare di più
- lavoro troppo noioso e/o al di sotto delle tue competenze
- lavoro troppo stressante e/o con ritmi insostenibili per la conciliazione con la vita familiare
- insoddisfazione dal lavoro che fai e bisogno di trovare più senso nel tuo lavoro
Sono tanti i motivi che possono portarti a voler cambiare lavoro ma farlo è una scelta impegnativa e quindi, per quanto ragionevoli sembrino i tuoi motivi per cambiare lavoro, qualche parte di te potrebbe attivare il freno a mano. Come darti torto del resto?
Secondo alcune ricerche sulle prospettive professionali è emerso che tra coloro che hanno cambiato almeno una volta lavoro, per il 50% di loro non c’è stato alcun miglioramento in termini di affermazione o carriera; mentre per poco più del 40% ci sono stati miglioramenti retributivi.
Insomma, se stai navigando alla ricerca di risposte sul perché cambiare lavoro è evidente che qualcosa nel tuo lavoro attuale non funziona. Può anche essere un lavoro ben pagato o molto sicuro ma se ti senti morire dentro solo al pensiero della prossima giornata di lavoro, la frittata è già fatta.
Eppure allo stesso tempo, con buona probabilità, nella tua mente stanno sfilando in pompa magna tutte le ragioni per cui è assolutamente insensato cambiare lavoro (ma come di questi tempi, ma sei pazzo?) accompagnate dalle paure più tipiche di chi si trova in questa situazione: “Certo che se cambio lavoro subito poi penseranno che non sono una persona affidabile… e poi come lo spiego al prossimo colloquio?”.
Dall’altra parte però ci sei tu. O meglio la parte più vera e profonda di te che reclama a gran voce i suoi bisogni: bisogno di autorealizzazione, bisogno di espressione, bisogno di significato.
Come capire quando è il momento di cambiare lavoro?
A tutti capita una giornata storta o magari anche una settimana o persino un mese storto. Ma quand’è che arriva il momento di dire basta e non accettare oltre?
La risposta naturalmente è molto soggettiva e tanto dipende dal tuo punto di partenza. Se non hai mai amato il tuo lavoro ma hai scelto il primo lavoro che ti è capitato e non hai la minima idea di che lavoro fare per sentirti realizzato professionalmente, è un punto di partenza.
Se invece amavi il tuo lavoro ma le condizioni esterne sono cambiate al punto da farti ora dire “odio il mio lavoro” allora è un diverso punto di partenza.
In ogni caso quando l’insoddisfazione per il tuo lavoro arriva a punti tali da cominciare a manifestarsi con sintomi fisici tipici dello stress da lavoro per periodi prolungati è certo il momento di affrontare il toro per le corna.
I sintomi da tenere seriamente in considerazione per capire quando e perché cambiare lavoro possono essere:
- Apatia generalizzata: non hai voglia di fare nè al lavoro ma neanche FUORI dal lavoro
- Stanchezza cronica anche se non sei particolarmente sovraccarico di lavoro
- Stanchezza mentale con la sensazione di non avere lucidità e chiarezza
- Irascibilità e nervosismo sempre a fior di pelle
- Emozioni che esplodono improvvise e incontrollate, anche al di fuori del contesto lavorativo
- Sensazione che stai perdendo tempo dentro una vita che non è la tua
- Pensieri distruttivi
- Umore altalenante con prevalenza di toni depressivi
- Alterazioni importanti del sonno, con sonni agitati e incubi frequenti
- Tachicardie e alterazioni del respiro fino ad attacchi di panico
In tutti questi casi, come vedi, si va ben oltre il semplice non ho voglia di alzarmi dal letto il lunedì mattina (cosa che può capitare anche a chi ama il suo lavoro ed ha trovato il suo IKIGAI ovvero il suo motivo per alzarsi la mattina e vive una vita professionale soddisfacente).
Vediamo quindi in questi casi qual è la scelta migliore per muoverti in sicurezza ed eventualmente cambiare lavoro senza fare passi falsi con il rischio poi di ritrovarti a pensare “ho sbagliato a cambiare lavoro… e adesso cosa faccio??”.
Leggi anche: Voglio cambiare lavoro non ce la faccio più
Perché cambiare lavoro oggi è indispensabile – se non stai facendo qualcosa che ami
Prima di passare alla parte operativa dobbiamo fare un tuffo in una serie di considerazioni che ti sono necessarie per fare una valutazione corretta e prendere la scelta migliore per il tuo futuro professionale.
Uno degli ostacoli più insidiosi nelle scelte di qualunque tipo è la paura. E la paura di cambiare lavoro non fa eccezioni: ti rende insicuro e non ti fa vedere la situazione con la necessaria lucidità. Per questo è fondamentale capire che la situazione del mondo del lavoro oggi è molto cambiata rispetto al passato.
Questo certamente è sotto gli occhi di tutti ma pochi conoscono le vere conseguenze di questa nuova epoca. Un’epoca in cui, immolare la propria vita per la finta sicurezza di un posto di lavoro sicuro – che non sarà mai più sicuro come un tempo – è un doppio danno.
Ne risente la tua salute e la tua felicità ma, come adesso vedremo, ne possono risentire anche le tue probabilità di successo nel mercato.
Sempre più oggi sono le persone che percepiscono un senso di potenziale non realizzato, persone che vorrebbero o hanno bisogno di più dalla vita ma non riescono ad ottenerlo. Se un tempo, in epoche sociali ed economiche diverse, scoprire il proprio pieno potenziale, auto realizzarsi, trovare lo scopo della propria vita erano quasi un vezzo superfluo, oggi, essere la miglior versione di se stessi è diventata un’esigenza primaria, la differenza competitiva indispensabile per vivere e non semplicemente sopravvivere.
A causa della convinzione per cui uomo=forza-lavoro che hanno programmato dentro ai nostri progenitori a partire dalla fine dell’800, la maggior parte di noi ha abdicato alla propria unicità, alle proprie passioni, al proprio talento e ai propri sogni, svendendo tutto questo al miglior offerente in cambio di un salario.
Oggi però non solo questa promessa non può più essere mantenuta ma ha creato un movimento ad inaspettato effetto boomerang che si sta preparando a sbattere contro la tua testa.
Come nei migliori film di Hollywood infatti, all’improvviso è arrivato il colpo di scena: quella tecnologia che, all’inizio, era stata prezioso alleato e supporto nella meccanizzazione di lavori odiosi, quelle macchine che avevano permesso di accelerare la produzione di beni e servizi di ogni tipo in un modo prima impensato, hanno ad un certo punto creato invece una deviazione inaspettata.
I cambiamenti degli ultimi vent’anni non sono più di tipo lineare e prevedibile. La maggior parte di noi ha vissuto ben oltre la maggior età con il solo telefono a cornetta.
Io ho frequentato l’intera facoltà di ingegneria elettronica, non dico lettere moderne!, senza mai usare un pc. Ne ho acquistato uno giusto prima di scrivere la tesi. Quando ho iniziato a lavorare sul web la tecnologia dei software era diversi ordini di grandezza più complicata di quella che c’è oggi.
L’evoluzione della tecnologia ha già ampiamente superato le previsioni di Moore, secondo cui la crescita sarebbe stata esponenziale per circa una decina d’anni al momento in cui lui la rilevava; da allora invece di anni ne sono passati più di 50 e la crescita non accenna a ridursi, avvicinandoci sempre di più a quella che viene definita una singolarità tecnologica.
L’incidenza dell’avanzata tecnologica sulla tua scelta di cambiare lavoro
Lo sapevi che è stata appena presentata da un tecnico di Google ad un discorso TED un sistema che produce ologrammi di qualunque cosa? Un sistema che, in pratica, ti permette di vedere proiettato in 3D nel tuo salotto il Grand Canyon o la galassia con tutte le sue stelle. Ai tempi di quando io ero bambina queste erano fantasie in pieno stile “Guerre Stellari”, qualcosa che sembrava possibile solo al cinema. Oggi è già diventato realtà.
Il fatto è che il potere della tecnologia è molto più grande di quanto pensiamo e il suo impatto molto più vasto di quello che potremmo credere. Senza entrare in considerazioni filosofiche sul fatto che un computer o un robot possano mai arrivare a riprodurre tutta quella serie di abilità tipicamente umane (le emozioni, la capacità di discriminare o di avere senso etico), abbiamo visto che esistono comunque già oggi una serie di dati oggettivi in grado di mostrarci senza dubbio come una grandissima quantità di professioni attuali sia invariabilmente destinata ad estinguersi peggio dei dinosauri.
Tutto questo, in pratica e in soldoni, per te, per me, per le persone comuni come noi? Significa una sola cosa: che stiamo diventando, giorno dopo giorno, sempre più INUTILI.
A meno che, non tiriamo fuori la nostra UNICITA’. E la tua unicità è strettamente collegata alla passione che provi per ciò che fai. Per questo, se ora il lavoro che stai facendo ti annoia, non ti realizza, ti stressa e basta, rimanerci attaccato per questione di soldi è una pessima scelta.
Non solo per la tua vita ma proprio per il tuo futuro professionale.
Guarda alla cosa in questi termini: tu hai una relazione di coppia con il mercato del lavoro, una vera e propria relazione di coppia e con questa consapevolezza devi cominciare a muoverti.
Quella fra te e il mondo del lavoro è di fatto una fra le relazioni più determinanti e fondamentali della tua vita, al pari di quella con un partner, e in questo modo la devi trattare: con rispetto, attenzione e cura adeguati.
Il mercato del lavoro, proprio come un qualunque partner, ha bisogno di te, del tuo VALORE, della tua presenza, del tuo interesse, di sentire che hai qualcosa da mettere sul piatto.
L’unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l’avrai davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle.
Steve Jobs
Perché cambiare lavoro è difficile
Ora che ti è chiaro perché è fondamentale cambiare lavoro se quello che stai facendo non ti realizza, resta da capire come muoversi. E per muoversi bisogna riuscire a fare piazza pulita di tutto ciò che, invece, cercherebbe di tenerti al palo nella tua situazione attuale.
Ci sono due ordini di motivi per cui cambiare lavoro è difficile. Il primo, più scontato è legato al fatto che cercare lavoro in generale è un’attività complessa, nelle condizioni di mercato in cui siamo. Devi avere strumenti adeguati e soprattutto una strategia mirata per evitare di cadere dalla padella alla brace e fare scelte azzardate che ti portino un giorno a pensare “Mannaggia a me, ho sbagliato a cambiare lavoro“.
Ma c’è un secondo ordine di motivi molto più insidioso ed ha a che fare con il nostro mondo interiore, le nostre convinzioni e le nostre paure.
Paure di non essere all’altezza, paura di non fare la scelta giusta, paura di esporsi, paura di prendere una posizione controcorrente, paura del giudizio altrui e mille altre paure che rischiano di paralizzarti.
Quando il peso delle tue paure è pari al peso dell’insoddisfazione lavorativa che provi, il rischio è di finire in un loop infinito dal quale è molto difficile uscire da soli.
Tanto più se sei nella condizione di non sapere esattamente che lavoro fare d’altro. Quando sai solo che quello che fai non ti piace e non fa per te ma non hai un’idea di cosa vorresti fare d’altro, quando non sai quale sia il tuo IKIGAI ovvero il tuo motivo per alzarti la mattina (e lavorare in modo da poter guadagnare per vivere una vita dignitosa e all’altezza dei tuoi sogni), il desiderio di cambiare lavoro rischia di rimanere solo un desiderio frustrato.
Per questo motivo è fondamentale, prima di fare qualsiasi scelta in merito alla tua decisione se cambiare lavoro o no, avere un piano d’azione strategico ed evitare assolutamente di decidere solo sull’onda del fastidio e del malessere. Fare leva solamente sulla forza di volontà, sulla cieca determinazione del “odio il mio lavoro“ e cercare solo una botta di coraggio per scrivere la lettera di licenziamento, è un modo di procedere rischiosissimo.
Ho perso il conto delle persone che, prima di rivolgersi a me, hanno fatto questo errore e se ne sono poi pentite amaramente.
Per venirne fuori, l’unica cosa da fare è:
1. Guadagnare chiarezza: su di te e sul mercato (e le sue REALI condizioni, non quelle che temi, che hai sentito dire o che sei convinto di sapere)
2. Avere un PIANO d’Azione: una strategia ritagliata su misura sulla tua specifica situazione personale che ti permetta di avere chiari i passi da eseguire e le contromisure da prendere quando affronterai gli inevitabili NO, gli immancabili tombini e gli imprevedibili imprevisti.
Di seguito ti riporto una serie di articoli e di approfondimenti che ti aiuteranno a fare chiarezza e considerare la scelta migliore per te
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Come trovare la propria strada nel lavoro (anche se ora vedi solo nebbia)
Purtroppo però, se fosse sufficiente leggere informazioni per ottenere risultati nel complicato mondo lavorativo di oggi, tutti sarebbero soddisfatti e realizzati del proprio lavoro. Eppure così non è.
Ho scritto due libri, realizzato video corsi ma mi sono accorta che non bastava dare le informazioni sul da farsi. Serve un accompagnamento, una guida “in diretta” che ti permetta di non perdere la strada e che ti aiuti a capire quanto più facile e affrontabile può diventare qualsiasi trasformazione sogni di avere nella tua vita professionale, una volta che conosci con esattezza i passi che devi fare.
La vera difficoltà oggi è mettere in pratica concretamente (e bene) informazioni, strumenti e strategie per migliorare la tua vita lavorativa.
Per questo motivo, insieme a due colleghe brillanti (la Career Coach Francesca Scelsi e la Job Developer Alessandra Dell’Aglio) abbiamo messo a punto il primo percorso ALL in ONE che ti permette di avere allo stesso tempo: consulenza di carriera, strumenti all’avanguardia per la ricerca efficace di lavoro, esercizi quotidiani per trovare le risposte che cerchi riguardo al tuo futuro, dei coach esperti a cui chiedere consiglio e molto molto altro ancora.
Se ne hai avuto abbastanza di leggere e non riuscire a cambiare la tua situazione, vieni scoprire Azione IKIGAI.